Page 355 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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"Ad cavenda vero pericula quae his praesertim luctuosissimis
temporibus Reipublicae Cristianae, obstare possent ne familia ali-
qua religiosa bonis suis temporalibus secure et tuto gaudeat, provi-
dendum ducimus ut inter omnes monachos professos nostrae Con-
gregationis, societas aliqua constituatur ad normam legis civilis,
quatenus in perpetuum, et eodem quidem titulo quo secularia insti-
tuta gaudeat nostra Religio ea securitate, privilegiis et protectione
quae ab eadem lege civili pro civilibus sancita sunt."
Non si attribuì poi un potere immaginario, perocché o si vogliano
in ciò riguardare la sua qualità di Sacerdote e l'altra consistente
nella facoltà concessagli di ricostituire l'Ordine dei Celestini; ovvero
le protezioni delle quali avrebbe, al dire di alcuni dei testi uditi, me-
nato vanto. Nel primo caso, vero e reale era questo suo potere, sicco-
me è stato superiormente addimostrato coll'esame delli due Decreti
9 marzo 1872 della Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari, e 18
marzo 1873 del Vescovo di Nantes. Nel secondo caso le sue attinenze
e buone relazioni colla Curia Romana sono esuberatamente provate,
e dall'aver ottenuto li discorsi decreti, e dalla lettera del Cardinal
Nina, e dal disposto di Monsignor Vescovo di Sulmona, il quale atte-
stò che col mezzo appunto del P. Aureliano, Egli poté avere subito
accesso in Roma, alle più alte dignità della gerarchia ecclesiastica. E
quanto alle sue relazioni con altri personaggi della gerarchia civile,
se non se ne ebbe la prova, neppure se ne ottenne la smentita.
Considera sulla terza = Che manca parimenti ogni indizio che il
P. Aureliano facesse nascere sia nella giovane Amalia Frati, sia in
altri la speranza di un avvenimento chimerico qualunque. Non nella
giovane Amalia Frati, perché l'avvenimento, che a questa aveva fatto
sperare, era quello della sua vestizione; ma tale avvenimento sareb-
be addivenuto un fatto, e stava già per addivenirlo, non appena fos-
sero state compiute le cerimonie e fossero stati celebrati i riti allo
scopo prescritti dal Cerimoniale caduto in sequestro, e consistenti
nella benedizione delle vesti, del breviario e della corona e della can-
dela e nella successiva consegna di tali oggetti alla Novi~ia che si
accinge alla prova della vita monastica. Dunque l'avvenimento che
P. Aureliano aveva fatto sperare non era chimerico e sarebbe per
esso addivenuto un fatto vero, se non fosse- stato impedito lo svolgi-
mento del medesimo. Né sembra al Tribunale che valesse l'osservare
che di fronte al diritto pubblico ora vigente in Italia al riguardo delle
Congregazioni Religiose si sarebbe pur sempre trattato di un ingan-
no ordito alla giovane Amalia Frati, avvegnacché debbasi anzitutto