Page 353 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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                3° - Fecero nascere nella giovane Amalia Frati ed in altri la spe-
             ranza d'un avvenimento chimerico qualunque?
                4° - Si fecero  essi consegnare, o rilasciare denaro, fondi,  mobili
             od obbligazioni, promesse od altro, con carpire in tale guisa a taluno
             la totalità, o parte dé propri beni?
                5° - E  se non raggiungessero nessuno degli scopi preaccennati,
             giunsero almeno ad atti di esecuzione tali da dovere ritenere che la
             esecuzione del reato non venisse sospesa e mancasse di produrre il
             suo  effetto  soltanto  per  circostanze  fortuite  ed  indipendenti  dalla
             volontà dei giudicabili medesimi?
                Senonché il Pubblico Ministero avendo sulle accennate risultan-
             ze  del  pubblico dibattimento ritirato l'imputazione per Barella Ga-
             briele  e  Lamar Maria,  il Tribunale,  accogliendo fin  d'ora la conse-
             guente istanza dello stesso Pubblico Ministero per la dichiarazione
             di non essere luogo a  procedimento contro li prenominati ed anche
             per  Boyer  Enrico,  pel  quale  non  scorge  a  priori  indizi  di  reità,  si
             limita perciò ad esaminare le sopra formulate questioni al riguardo
             del solo Padre Aureliano Messure (sic!) e quindi considera
                sulla prùna: che affatto non sussiste essersi il giudicabile P.  Au-
             reliano attribuito falso nome e false qualità ed avere dell'uno e delle
             altre fatto uso allo scopo di trarre  altri in inganno, poiché ciò è nel
             modo il più positivo smentito dalle tavole processuali. Ed invero Egli
             non si attribuì e  non fece  uso di falso  nome,  perché premesso (ciò
             che non si contesta e di cui non si ha dubbio ch'egli sia realmente
             monaco),  si  ha  che  richiestone  prima  estragiudizialmente  declinò
             subito il nome assunto nella professione religiosa, quale risulta dai
             molti documenti ufficiali fatti  esibire in dette  tavole  processuali,  e
             dei quali si terrà discorso a  suo luogo: e si ha che, richiesto poi dal
             Giudice, declinò senz'altro il nome di Battesimo ed il vero cognome
             del suo casato, quali appunto risultano dalli preaccennati documen-
             ti ufficiali. E qui appena occorre osservare perché già fin troppo risa-
             puto,  che  monaci  e  frati,  allorché  professano  i  voti  solenni,  a  viè
             maggiormente addimostrare il loro assoluto distacco dal mondo as-
             sumono un nome diverso da quello che portavano prima, ed a que-
             sto novello nome aggiungono quello della città o paese da cui pro-
             vengono,  che  resta  poi  in  sostituzione  del  suo  casato,  facendo  in
             questo eccezioni ai religiosi appartenenti alle congregazioni dei così
             detti Chierici Regolari, i quali mantengono il nome di Battesimo ed il
             cognome del loro  casato.  Egli poi non assunse false  qualità e  non
             fece uso di queste, e ciò è sino all'evidenza dimostrato, primeriamen-
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