Page 329 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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            raccomandarvi al suo ottimo cuore. Raccomandatemi al Signore e con
            la solita stima mi raffermo ad ogni vostro vantaggio. Di voi obbligatis
            simo ed affezionatissimo vostro Fulvio Barese.

               Replica. Eccellentissimo Monsignor Vicario, ubbidiente ai suoi con
            sigli che mi dava coll'ultima sua pregiata dei 20 agosto, ho pazientato
            fmo ad oggi nella speranza di ricevere qualche altra sua, onde m'avreb •
            be data notizia del ritorno dell'ottimo suo Prelato, ma essendo riuscita
            vana ogni mia speranza ed essendo prossima lajìne di questo secon··
            do anno di servizio prestato a  S.  Clemente,  torno ad incomodare lei.
            per l'ultima volta, pregandola a  rimuovere il suo Prelato dalla determi-·
            nazione presa rapporto al legato di S.  Clemente e dia a questo disgra-
            ziato S. Clemente ciò che deve. Rapporto poi alla sua risposta ho l'ono-
            re di replicare che da non esser riportato negli esiti dei pesi intrinseci
            di codesta Mensa, come si è praticato per gli altri, non segue che sia
            distrutto il legato di S.  Clemente. E se ella si attiene alla pratica, per-
            ché non soddisfare, come prima, il Cappellano di S.  Clemente? E per-
            ché voler far celebrare costà la Messafestiva, quando ,:ion vi è obbli-
            go?! Il legato è innegabile, né è stato mai distrutto. Perché nella Bolla
            di assegno non sifa motto alcuno, perciò io dico che l'obbligo esiste.
            Qui abbiamo certezza del legato  ed  incertezza  della permutazione,
            quale dunque possiede? Certo Ella l'intende. Voglio ammettere che sia
            possibile la dispensa ma da passe ad essa cosa si conchiude? Nulla,
            perciò la coscienza non è tranquilla. Senza più tediarla, La prego de-
            gnarmi di quest'ultima risposta per togliere le quistioni pria che venga
            l'anno novello del '63. Questa mia serva a chiamarmifuori di qualun-
            que angustria, che le potrà venire per parte del Parroco, e Sindaco di
            Castiglione, che mi hanno premurato a  riscrivere, o da altre vie supe-
            riori.  In tale protesta ho l'onore ripetermi con profonda stima. Di Lei
            Obbligatissimo Servo Fra Cristoforo da Gallinaro, Presidente dei Rifor-
            mati, 20 ottobre 1862.
               Qui  cessano le relazioni del P.  Cristoforo ed incominciano quelle
            del Vescovo di Penne Mons. D'Alfonso a Mons. Fanelli. Illustrissimo e
            Reverendissimo Monsignore, ad oggetto di profittare della sua corte-
            sia, stimo significarle quanto sento di ragionevole in contrario alla pre-
            tenzione di codesto P.  Guardiano dei Riformati di S.  Clemente. La esi-
            genza del P.  Guardiano si versa sulla celebrazione della Messa in tutti
            i dìjestivi dell'anno nella Chiesa, che per concessione gliju accordata
            con l'emolumento di carlini 8 per ognuna. A creder mio nella mente del
            P.  Guardiano stanno i beni di questa Mensa vescovile. rom e se ancora
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