Page 327 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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            nite ai Benefattori, che ci hanno chiamati colle loro volontarie oblazio-
            ni.  In luogo del giardinetto Ella deve dire piuttosto un chiostro largo
            palmi 84, che il Cappellano avea ridotto a  coltura per la necessità di
            avere poca insalata ed erbetta e questo è il giardinetto tanto ingrandi-
            to dal Signor Blasioli!!!
               In persuazione del mio asserto basta sapere che i miei Padri non si
            fidarono accettare questo locale nel 1852 per le spaventevoli rovine e
            se venimmo con un secondo Decreto del 1859, venimmo perc/-1é  inco-
            raggiati dalle suddette volontarie obbligazioni e da un largo adiacen-
            te, cedutoci dal Comune di Castiglione, ora chiuso con muro a  creta e
            ridotto ad uso di orto. Da tutto questo Ella rileva di leggieri che noi non
            fummo tratti da qualche lusinghiera magnificenza del locale o da una
            bellissima Chiesa, perché era non dissimile da una spelonca, mafum-
            mo tratti invece dalle premure della popolazione e dalla pietà di con-
            servare questi miseri avanzi di capolavoro di belle arti italiche, che
            sotto le rovine conservano il glorioso corpo di S. Clemente, che invoca-
            no soccorso. Infine Ella dice: qual dritto,  o  ragione potevano contare
            sui legati annessi i  PP.  Riformati pria che loro fosse stato ceduto  la
            chiesa e fabbricato di S.  Clemente? Certo,  nessuno. Ella ha tutta la
            ragione. E di grazia, quando mai i PP. Riformati si sono fatti a chiedere
            legati pria di ottenere il locale e dove sono gli scritti di petizione? Sa-
            rebbe stata una vera utopia. Quindi, se dopo ceduto ai PP. Riformati la
            Chiesa e locale questi si fanno a pretendere lo stipendio di una Messa
            festiva invece di tre quotidiane, si è perché ne furono con riverito uffi-
            zio della Curia vescovile di Penne incaricati al solito  in vece di quel
            Cappellano ultimo, che proseguì da luglio a  tutto dicembre del 1859,
            ad onta che vi erano i PP.  Riformati suddetti. Se ora si producono re-
            clami, questi - si persuada - sono di S. Clemente Papa e Martire e non
            dei PP.  Riformati. Ad ogni modo io protesto eterna obbligazione alla
            santa volontà dell'ottimo Prelato di Diano per quanto ha creduto di
            cedere  spontaneamente  e  ne  ringrazio  la Provvidenza,  che giornal-
            mente preghiamo a  nostro favore per poter corrispondere  in questa
            Chiesa al mandato, la quale certamente non potrà risorgere dalle sue
            rovine colle forze di una Comunità Mendicante. Io poi in speciale modo
            sono degno di ogni condanna di temerarietà per aver assunto l'incari-
            co della medesima che supera infinitamente le mie forze. E  in questo
            riguardo  taccio  i  miei  travagli,  che consolazione!! Monsignore,  io  la
            finisco col prevenire Vostra Signoria,  qual rappresentante di Monsi-
            gnor Vescovo, che il Parroco locale col Sindaco ne prenderà quella par-
            te.  che crederà giusta per mantenervi i  dritti su questa Chiesa per
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