Page 302 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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doli'. Il Padre Cristoforo, avuta conoscenza delle predette e schifose
notizie, corre a Chieti e vi fà una parlata col Maggiore D'Ambrosio,
citato dal Padre Leopoldo ed il D'Ambrosia a tutto pensava fuorché
ai Frati di Bucchianico, ad onta che là avesse ben mangiato e bevu-
to, come aveva fatto prima in Penne. Tornato da Chieti, il Padre Cri-
stoforo parte per Penne ed, a prevenire i dardi, riferisce al Vescovo le
diaboliche contraddizioni che incominciavano ad uscire in campo da
parte dei Cappuccini ed Osservanti di Tocco, tacendo per vergogna
la parte incredibile dei Riformati, nostri Confratelli di Bucchianico.
Quindi l'ottimo Vescovo di Penne, per farla finita, scrive al Padre
Generale la seguente lettera: "Reverendissimo Padre Generale, fin
dal 1852 io offrivo ai Padri Riformati di questa Provincia di San Ber-
nardino, capitolarmente riuniti in Capestrano, il locale e la Chiesa della
soppressa Badia di San Clemente a Casauria, per stabilirvi una fami-
glia religiosa. Ed il Padre Zaccaria di Vicoli, Segretario Geneale e Pre-
sidente del Capitolo. udito il parere di tutti i PP. Capitolwi, accettava
solennemente di detto locale, siccome convenientissimo alla Monasti-
ca Provincia. Dopo una tale accettazione io implorava il Decreto con
cui il Re Ferdinando Secondo (Dio guardi) di Famosa Memoria, acco-
gliendo la mia supplica, cedeva ai Riformati il ripetuto locale. Fatti sta
che il Provinciale di allora, contradicendo ai sentimenti già espressi,
non s 'indusse ad aprire quella Casa religiosa. Ora dietro le premure di
quelle popolazioni adiacenti a San Clemente mi rivolgeva bel nuovo al
Provinciale e Defmitorio presente e questi, per la loro parte, che riguar-
dava, accettavano l'qfferta del ripetuto locale ed a mia istanza i mede-
simi si compiacevano di mandare colà due Padri ed alcuni Laici per
assistere al ristauro, che si stàfacendo colle oblazioni delle popolazio-
ni di quei dintorni, che sono invogliatissimi di vedere stabilita colà una
Famiglia Religiosa Riformata. Frattanto Sua Maestà, Francesco Se-
condo (Dio guardi), tosto confermava la cessione di San Clemente ai
padri Riformati. Quindi, non mi resta che pregare Vostra Paternità
Reverendissima a dare il consenso per la solenne apertura. Padre
Generale, sò che i Padri Cappuccini ed Osservanti di Tocco, Diocesi di
Chieti, spinti unicamente da spirito invidioso hanno avanzati reclami
alla Vostra Paternità Reverendissima, per indurla a non dare il con-
senso. Io però mi lusingo che, nonostante il sussurro dei loro vantati
trionfi, voglia la Paternità Vostrafar paghi i voti miei, nonché delle
divote popolazioni, le quali al par di me guardano di buon occhio e
preferisocno i Padri Riformati assai benemeriti in mia Diocesi. Che se
anche questa volta l'opera della ristaurazione di quel locale e Chiesa,