Page 307 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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Real Governo d 'impiegare il reddito annuale in ristaurazione della
Chiesa e dei tetti interamente caduti e dei pezzi d'opera derubati. Ot-
tenni, irifatti, la somma per questo santo scopo di circa ducati 2000 e
l'Amministrazione Diocesana, con regolare appalto, si trovava aver
erogato a tutto il 1850 docati 1200, quando la temporalità di detta
Badia, con Apostolica Bolla di settembre, venne dalla Santità di No-
stro Signore assegnata per dote alla novella sede di Diano e per que-
sta ragione rimasero interrotti i lavori. Fu allora che mediante della
cooperazione dei laici e specialmente del Consiglio Generale di questa
Provincia, io chiesi, a conservazione di quel locale e Chiesa, una Co-
munità religiosa di Mendicanti per stabilirvisi, accreditanc;Jpsi special-
mente a Riformati, conosciuti in quei luoghi per apostoliche fatiche e
l'Augusto Monarca, con Real Decreto del 1852 (citato nelfesordio di
questa relazione),jece del locale medesimo, affetto di Régio Patrona-
to, larga cessione ai detti Religiosi. E mentre il P. Zaccaria da Vicoli,
Segretario Generale e Presidente del Capitolo tenuto a Capestrano in
detto anno a parere di tutti i Padri Capitolari, accettava s!ffatta offerta
e cessione cioè (come del pari accettava/a il Ministro Generale d'allo-
ra), il Provinciale di quel tempo per promuovere altre opere nella Mona-
stica Provincia, trascurò quella della restaurazione di S. Clemente,
malgrado gli aiuti promessi dalle popolazioni circostanti: poco dopo
furono involate di nottetempo delle lamine incise di bronzo, che rivesti-
vano la porta maggiore di quel tempio, vero monumento del Medio
Evo, situata a circa un miglio distante dall'abitato. A non lasciarlo in
abbandono trovai opportuno impetrare la secolarizzazione di un Frate
Cappuccino, per stabilirlo a custodia di detto locale, con celebrarvi la
S. Messafestiva pel legato a carico della Mensa di Diano 1201 ; ma tale
misura provvisoria né poteva satisfare ai voti di quelle Popolazioni,
che con replicati esposti mi significavano l'urgente necessità di avere
in quel luogo una famiglia religiosa per lo miglioramento spirituale, né
al bisogno di vederlo ben presto ristaurato. Mi rivolsi perciò nuova-
mente al Deyìnitorio dei Riformati, che si riuniva in Penne in giugno
ultimo e ne ottenni promessa di assistenza per le restaurazioni che si
stanno praticando a spese di queifedeli, alle quali non vorrò a suo
(20) Cfr. la suddetta nota n. 8 della 'Cronaca'.