Page 212 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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recente formazione, legate alle attività commerciali ed artigia-
nali come i Varrassi, famiglia che emblematicamente muta il
cognome Varrasso, i Cappelletti, ebanisti affermati provenienti
dalla vicina Torre de Passeri a metà secolo e i Trotta, depositari
di una secolare tradizione artigianale in campo edilizio, nonché
piccoli proprietari in ascesa sociale come i Montopoli, i Giulia-
ni, i Colella e altri. Tutto il resto della massa sociale appartiene
al mondo bracciantile e contadino, con elevatissimo tasso di
analfabetismo, progressivamente falcidiato da espulsioni e
parziali temporanei reintegri dovuti alla inosservanza degli ob-
blighi statutari, primo fra tutti quello del puntuale pagamento
delle quote sociali 128 11 •
Lo squilibrio economico complessivo del paese, pertanto, si
rivelava fattore determinante all'interno della composizione
sociale dell'associazione. Ciò non sfuggiva alla classe dirigente,
che nel programma operativo della Società trovava un momen-
to specifico della propria affermazione. Oltre alla corrente atti-
vità di fornitura di farmaci in favore dei soci bisognosi e co-
munque in regola con il pagamento delle quote sociali e che
non fossero affetti da malattie croniche, la Società cercò di
offrire anche momenti di attività culturale e di svago come la rea-
lizzazione, nel luglio 1892, di una banda musicale, che vide
effettivamente l'origine proprio per interessamento, anche fi-
nanziario, del presidente de Petris.
L'assistenza farmaceutica, inoltre, evidenziava risvolti signi-
ficativi anche all'esterno del sodalizio, giacché poneva in stretto
rapporto la Società con le due farmacie operanti nel paese: la
Farmacia Nuova e la Farmacia Schiera, laddove la prima venne
creata ex novo proprio dai de Petris in evidente concorrenza
con gli Schiera, i quali qualche anno appresso trasferirono il
(28 ù Ci manca, purtroppo, un esemplare dello Statuto sociale, al
quale si rimanda, non poche volte, nei deliberati consiliari ed assembleari.