Page 196 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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                 rimpatriati non solo contribuisce relativamente a vivacizzare il
                 mercato fondiario,  ma appare la risposta reale alle cause non
                 secondarie dell'emigrazione stessa, ossia all'espulsione dal
                 processo produttivo in agricoltura di una massa notevole di
                 persone; espulsione determinatasi dai caratteri strutturali
                 della contingenza economica, ossia il mantenimento ed il raf-
                 forzamento del predominio fondiario da parte di poche famiglie
                 e,  contemporaneamente, le trasformazioni stesse, in senso
                 capitalistico, dell'agricoltura.
                    Si ha dunque un ritorno all'agricoltura e, dice il questiona-
                 rio, "pochi sono quelli che vanno a  lavorare negli stabilimenti ".
                 A ciò corrisponde un ulteriore dato significativo nella condizio-
                 ne del mondo agricolo: i rimpatriati "hanno per nessuna guisa
                 acquistato nel periodo passato all'estero migliori cognizioni e
                 capacità tecniche di lavoro! "
                    Tuttavia essi "hanno influito di molto ad elevare il tenore di
                 vita, specialmente per abilitarli a leggere e scrivere", contribuen-
                 do ad abbassare il tasso di analfabetismo. "La maggior parte
                 dei rimpatriati torna in buone condizioni di salute, però si sono
                 verificati casi di tisi, la quale si va diffondendo. Si può calcolare
                 il 5 per cento, oltre alle malattie nervose" e - notazione ancor
                 significativa: "La maggior parte dei rimpatriati ha contratto abi-
                 tudini di bere alcolici ".  Il questionario conclude affermando che
                 "tutto considerato l'emigrazione ha portato un lusso tanto nel
                 vestire, quanto nel modo di dormire, di mangiare e di poco lavo-
                 rare. Di tal che pochi sono quelli che possono riabituarsi al trat-
                 tamento dellajamiglia e quindi debbono, poco dopo,  tornare ad
                 emigrare. L'abbandono dei capi difamiglia, durante l'emigrazio-
                 ne, è stata cagione di nocive conseguenze e dato alla corruzione,
                 in genere, delle madri difamiglia e di conseguenza delle.figliuo-
                 le,  quindi aborti e quant'altro si possa desiderare di peggio"  1263  btsJ.




                    (263 bis) Cfr; ASC - Statistiche emigrazione. Questionario dell' 11
                 novembre 1908.
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