Page 164 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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                 resto  di alcuni individui, fra cui il  marchese Pietro e  Carlo de
                 Petris", nella cui casa erano state trovate alcune armi non au-
                 torizzate, "in contravvenzione alle leggi relative allo stato di as-
                 sedio". Incaricato, altresì,d'appurare i fatti commessi in ordi-
                 ne all'omicidio Giuliani, il Delegato procedette alla formalizza-
                 zione di alcune deposizioni, senza con ciò ritenere di ostacola-
                 re il lavoro del giudice del Circondario, che già stava proceden-
                 do.  "D'altronde - soggiunge il  Delegato - avendo egli mostrato
                 molto interesse per i due arrestati, accogliendoli in propria casa,
                 mi.fece sospettare molto sul suo conto".  Nella sera del  17 set-
                 tembre, tuttavia, mentre il Delegato, in Municipio, raccoglieva
                 sommariamente le prove dei fatti da alcune persone del paese,
                 intervenne il giudice Plati, richiedendo quegli atti appena for-
                 mati e "soggiungendo che dove si recava il Giudice cessavano i
                 miei poteri". Tra i due intercorse un vivace scambio di opinio-
                 ni, forse non proprio corretto. Ma i sospetti del Delegato circa
                 il  comportamento del giudice  crescevano:  "l'ora  tarda in cui
                 era venuto ed il modo con cui mi si era presentato, mi accrebbe-
                 ro i sospetti che eglifosse stato vinto dagl'intrighi del Marchese,
                 che teneva in propria casa, o fosse con essi d 'accordo per car-
                 pirmi i miei segreti con qualche fine nascosto".  I verbali appena
                 scritti, pertanto, non vennero consegnati al giudice, che se ne
                 tornò alla sua residenza, in Torre de Passeri  122 11 •  Il  18 settem-
                 bre gli  arrestati vennero tradotti a  Penne,  non senza la loro
                 resistenza e molti piati di diverso genere. Altri arrestati, però,
                 venivano  trattenuti dal giudice  Plati,  che  autonomamente  li
                 interrogava. L'ulteriore intervento del Delegato costrinse il giu-
                 dice ad inviarli a  Penne. Ove giunsero il 19 settembre 1862 e
                 dove erano nel frattempo arrivati in carrozza Pietro e Carlo de
                 Petris-Fraggianni, Venanzio Ventura, Francesco Schiera, Lui-





                    (221) Il giudice Flati dal suo canto informò il Prefetto di Teramo di
                 questi eventi, con nota del  18 settembre.
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