Page 167 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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Guardia castiglionese, che con decreto reale, dato a Torino il
10 agosto 1862, era stata sciolta, per essere immediatamente
ricostituita.
Come dire: a buon indenditor poche parole! Ma questo era
quanto si pensava a Torino. Ben altra era la situazione locale.
Già alla fine del mese di marzo, infatti, era stato nominato
capitano della Nazionale, in fretta e furia, tale Francesco Ven-
tura da parte del Sindaco di Castiglione, Nicola Trotta. Ora, il
7 maggio 1862, il Sottoprefetto di Penne dichiarava illegittima
quella nomina, anche se era stata fatta in presenza di dimis-
sioni degli ufficiali della medesima Guardia, già nominati dal-
la Sottoprefettura pennese. La nomina del Ventura "porta la
necessaria conseguenza di distruggere lo spirito di unione della
Guardia stessa, gettando i semi della discordia e dei partiti, che
un onesto cittadino deve gelosamente evitare e prevenire". Sta-
vano, dunque, maturando i prowedimenti di scioglimento della
Guardia castiglionese, al cui interno - evidentemente - risuo-
nava non debole la eco dei noti awenimenti relativi ai de Pe-
tris. Il 13 maggio 1862, tuttavia, Carlo de Petris riassumeva la
carica di capitano. Nel luglio dello stesso anno, però, si riacce-
sero le frizioni di quest'ultimo con il Prefetto di Teramo e con il
Sottoprefetto, a causa del fatto che il giorno 21 , in Torre de
Passeri, il Delegato di Polizia tornò ad esternare sospetti sul
comportamento del de Petris, al punto da dichiarare che meri-
tava d'essere destituito dalla carica. "Rendesi inesplicabile -
scriveva il de Petris - l'animosità spiegata contro di me dal Sot- ·
toprejetto di Penne, ad onta che egli mi avesse di L!ffìzio nomi-
nato Capitano per ben due volte. Ho proceduto a solenni arresti
di briganti e di gente sospetta. Mi sono recato continuamente
nella montagna insieme con le diverse Guardie Nazionali e con
i soldati regolari in cerca di briganti. Ho erogato d enaro ed ho
sciupato anche la salute in gite notturne a luoghi pericolosi ed
oggi, intanto, debbo vedermi definito, senza ragioni e senza pro-
ve, qual protettore di briganti". " ... Tutto l'odio che ha il Sottopre-
fetto verso di me nasce dalle insinuazioni del Signor Clemente
de Cesaris, il quale viene a tanto stimolato dal suo amicissimo