Page 150 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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molino parlava al Lancia del marchese de Petris e famiglia,
delle altre dell'Arciprete Ventura e del Cancelliere Schiera, "e
di tutte altre famiglie agiate di Castiglione, ma più incalzava
contro del detto Arciprete ( .... ) soggiungeva che come sarebbero
venute in Castiglione le orde regie, esso avrebbe fatto distrugge-
re e spiantare quelle famiglie, ed io lo rimproverai".
Tornati a Castiglione alle cinque del mattino seguente il
Lancia ed il Frammolino rimasero in campagna, a dormire nelle
rispettive 'pinciare', per·essere esso Lancia in paese nel matti-
no stesso di lunedì 29 ottobre.
Dunque il Lancia ed il Frammolino ignoravano i fatti segui-
ti a Castiglione la sera del 28 ottobre ed il primo li apprese
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proprio durante la mattina del 29 ottobre, andando alla canti-
na di Donna Titta Schiera quando rincontrò Silvestro Fram-
molino e da un naturale di Torre de Passeri seppe che da Torre
"salivano a Castiglione le Guardie Nazionali ed i soldati pie-
montesi, per arrestare coloro che nel giorno innanzi avevano
portato le coccarde rosse e coloro che erano andati. fuori alla
Marsica".
Resosi perciò latitante, Alessandro Lancia dichiarò d'esser-
si incontrato con Placido Caiani, il quale lo informò sui fatti
della domenica precedente, nonché del particolare che Fran-
cesco Buccilli "gli aveva manifestato di dovervi fra giorni arri-
vare i soldati borbonici".
Stando così le cose, il viaggio del Lancia nella Marsica non
aveva nulla a che vedere con le notizie divulgate dal Buccilli,
né questi due, durante gli eventi in questione, erano stati in
relazione tra loro. Ciò nonostante il Lancia venne tenuto agli
arresti assieme a Camilla Martino ed a Placido Caiani. Dopo
che la Gran Corte Criminale di Teramo, con provvedimento
del 4 febbraio 1861, ebbe a dichiarare "la presente causa di
competertza del giudice del Circondario", perché trattavasi nel-
la specie \non già .dell'attentato a distruggere il governo, ma di
reato attinente a "discorsi e fatti pubblici, tendenti a spargere il
malcontehto contro il Governo", il Giudice regio di Torre de Pas-
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seri, avutasi la reale indulgenza del 12 marzo 1861, dichiara-
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