Page 145 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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             tuomini e prima la testa del marchese de Petris". Il Buccilli, poi,
             si attribuiva il gesto di aver imposto ad una guardia nazionale,
             tale Domenico Varrasso,  di togliersi dal cappello la coccarda
             tricolore e di aver rivolto atti di disprezzo agli emblemi di casa
             Savoia nel corpo della Guardia Nazionale.
                Qualcun altro, invece, come Camilla Martino, s'era rifiuta-
             to  di prestare servizio nella Guardia Nazionale,  dichiarando:
             "Io non verrò né mo,  né mai a fare la guardia. Quando la volessi
             fare vado a  servire chi mi ha congedato col congedo alla mano.
             Ora ci ho pensato,  tra oggi e  domani me ne vado".  Sempre a
             tenore del racconto del de Petris sembrerebbe che i "noccarda-
             ti  rossi" cercavano di riunirsi e  creare dei collegamenti con i
             borbonici nella Marsica  11941 ,  la cui presenza in effetti galva-
             nizzava il partito borbonico nei centri oramai in mano pie-
             montese.  Lo  stesso  Buccilli,  infatti,  intendeva addirittura
             ripristinare in pubblico lo stemma di Francesco II e proprio
             nel  locale  del  corpo  di  Guardia Nazionale.  Lì  erano  appena
             tornati dalla Marsica due persone: Alessandro Lancia e Silve-
             stro  Frammolino,  i quali "avevano spacciato di aver ricevuto
             colà da un colonnello borbonico l'altergo"  11951  •
                Circa i fatti illustrati dal giudice circondariale vennero chia-
             mate a  testimoniare molte persone, come lo stesso de Petris,




                (194)  Il  20 ottobre  1860 Avezzano  cadeva in mano reazionaria.
             Guidati da Klitsche  de la  Grange,  400 gendarmi e  600 sbirri,  con
             almeno tremila contadini e parecchi cavalli e  cannoni,  occuparono
             la città. Il 22 ottobre i borbonici marsicani avanzarono verso Aquila,
             occupando Celano.  Cfr.  R.  Colapietra, L'Abruzzo nel 1860,  cit.,  pp.
              126 nota 120. Malgrado l'arrivo del Re e delle truppe della Guardia
             Nazionale,  solo  a  metà di novembre (e  nella zona di Chieti a  metà
             gennaio) la reazione fu sopraffatta ed il territorio liberato dai borbo-
             nici, che cominciarono a ritirarsi. Cfr.  M.  Montesano, Partiti politici e
             Plebiscito nel 1860, cit.,  pp. 77-84.
                (195) Lettera del giudice regio Cocci al Procuratore del Re in Tera-
              mo del 30 ottobre 1860, cit. passim.
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