Page 317 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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              non può entrare nelle loro  bisacce, poiché Dio solo può cambiare la
              volontà degli oblatori e la sola Santa Sede può commutarla nelle circo-
              stanze. In considerazione, quindi, delle esposte cose sul diritto di que-
              stuare mi sarà lecito conchiudere che i Religiosi di aliena Diocesi, che
              cercano di impedire il bene nella mia, di turbare la pace delle coscien-
              ze dei miei diocesani, difar violenze alla loro volontà, intesa a  restau-
              rare e mantenere la Chiesa, vanno da me considerati a cento passi di
              distanza, come quelli, che trovansi collocati negli Stati Uniti d 'Ameri-
              ca, o Brasile. Ritornando ora al proposito della recente lettera, che, di
              ordine del S.  Padre,  Vostra Eminenza compiaceva dirigermi,  trovo a
              pregarla vivavamente a  voler rassegnare alla Santità Sua, che non
              esistendo elementi a formale erezione del convento, non essendo estra-
              nea per parte mia la missione data ai due Padri Riformati coi necessa-
              ri laici e non avendo fatta alcuna minaccia circa il questuare dei Cap-
              puccini ed Osservanti di Tocco, il carico che mi sifa improvvisamente
              da loro svanisce innanzi alla imponenza deifatti. Ed in ciò invoco la
              testimonianza del Padre Generale dell'Ordine,  il quale nel rimettere
              copia il dì 1 ° settembre 1859 del Decreto in piede di quello della Sacra
              Congregazione in rapporto allo stabilimento di una Casa Religiosa di
              Riformati,  unico  mezzo per salvare quella Chiesa e  locale da totale
              rovina; non si dava carico della lettera, la quale, sebbene di data an-
              teriore, perveniva al Vescovo nello scorcio di settembre 1859 per parte
              della Sacra Congregazione sulla Disciplina Regolare. In vista di tale
              lettera non· solo volli sospendere la visita pastorale nelle Parrocchie,
              che componevano una volta lafamosa Badia nullius di San Clemente,
              ma anche  l'offerta di ducati 50 di mio particolare peculio  e  ciò per
              attendere l'oracolo pontificio in esito di riscontri dati dalla lodata Sa-
              cra Congregazione. Io adempiva al mio dovere,  ma i  Cappuccini ed
              Osservanti di Tocco, snaturando ifatti, ed il P.  Generale col cedere alle
              loro menzogne e col rispondere una lettera poco conveniente, dimenti-
              cavano  il  loro,  elevando piati innanzi al Trono Pontificio.  L'annessa
              scrittura cronologica dei documenti principali relativi a  S.  Clemente,
              estratta da un grosso protocollo da me formato all'uopo, mi è garante
              di ciò che ho avuto l'onore di riferire all'Eminenza Vostra Reverendis-
              sima, e tale serie, o sommario rivela le premure del Real Governo per
              quel locale con Chiesa in satisfazione dei voti dei Decurionati e  del
              Consiglio Provinciale e  le  sollecitudini del mio Antecessore e  mie in
              vista dei bisogni spirituali di diecimila persone, che non cessano, or-
              mai son 20 anni, di richiamare la conservazione di quella Chiesa mo-
              numentale e dell'edif12io adiacente, che nel 1726 ilfu Cardinale Fa-
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