Page 313 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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              zioni e  dal Vescovo,  poiché,  si apre o  no San Clemente, le questue
              sono, saranno sempre promiscue coi Riformati di Capestrano e Buc-
              chianico. Il  sopradetto incartamento, pel quale il P. Generale si era
              messo in profondo silenzio,  era già stato rimesso all'Arcivescovo de
              Marinis in Chieti, partigliano degli avversari del bene? Ma dovea giun-
              gere,  finalmente,  il  fortunato  momento di smascherare totalmente
              l'ipocrisia degli Osservanti e Cappuccini di Tocco e distruggere a loro
              danno ed eterna infamia le  tanto ripetute menzogne.  Era suonata
              l'ora fatale ai tristi. Il Molto Reverendo Padre Protasio di Atina, tanto
              benemerito di  nostra Provincia,  Procuratore Generale  in Roma,  si
              adoperò tanto e fece sì che la Sacra Congregazione, a togliere di mez-
              zo ogni ulteriore intrigo ed angustie, ricercasse parere dell'Ordinario
              del luogo.  Difatti,  interrogato il Vescovo,  risponde alla stessa Sacra
              Congregazione, dando ai ricorrenti quella giusta mercede che meri-
              tata avevano coi loro operati. Si legga con attenzione.
                Al Signor Cardinale della Genga, Prefetto della Sacra Congregazio-
              ne dei Vescovi e Regolari. Roma. Eminenza Reverendissima, essendo-
              mi pervenuto il veneratofoglio dei 18 prossimo scorso aprile, n. 2666,
              col quale manifestando di essersi dalla Santità di Nostro Signore di-
              sapprovato ciò che è avvenuto nella erezione del Convento dei Rifor-
              mati nel territorio di Castiglione alla Pescara, Vostra Eminenza Reve-
              rendissima mi incarica di riferire a  Codesta Sacra Congregazione il
              modo da tenersi, onde provvedere al danno, che ne verrebbe agli Os-
              servanti e Cappuccini situati in Tocco, Diocesi di Chieti. Per mia umile
              giustificazione posso assicurare  l'Eminenza Vostra Reverendissima
              che non esiste né erezione di Convento, né arbitraria destinazione dei
              Frati Riformati ad officiare la chiesa monumentale di San Clemente,
              né minaccia alcuna ai suddetti Religiosi Osservanti e Cappuccini di
              andare a questuare nelle contrade, che appartengono alla mia Dioce-
              si. Essi hanno mentito innanzi al glorioso Trono Pontificio ed il Mini-
              stro Generale dell'Ordine, col quale ho tenuto corrispondenza per l'as-
              serta erezione e l'Arcivescovo di Chieti, ignaro assolutamenti deifatti,
              io stupisco che siansi preoccupati di sf[fatte cose.  Mi sia lecito dimo-
              strarlo colla seguente esposizione. I Cappuccini anzidetti, ai quali sor-
              damente prestano appoggio gli Osservanti dello stesso luogo, neljìne
              non lodevole al certo,  e d'impedire sotto futili pretesti il bene di mia
              Diocesi ed anche il desiderato, si studiano di confondere in rapporto a
              S. Clemente a  Casauria quattro cose ben distinte fra loro e sono: 1 " .
              La giurisdizione spirituale;  2" .  Quella chiesa,  che a  giusto  titolo  si
              considera un vero monumento; 3". Il localefondato sull'antico mana-
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