Page 224 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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gennaio 1890 1299 l, stante la morte di Don Serafino Ventura ed
essendo vacante la sede vescovile di Penne-Atri, subentrò nel
parrocato castiglionese il fratello, Don Antonio Ventura, i cui
rapporti con la cittadinanza non vennero certamente innovati
ad uno spirito di risveglio pastorale, muovendosi egli in perfet-
ta continuità con la tradizione di un clero locale, formato e
promosso all'interno delle famiglie più in vista ed emergenti del
Paese. Un clero, quindi, che sottolineava ed incrementava il
ceto dei notabili del Paese.
La non casuale, ma sintomatica carenza documentaria rie-
sce veramente ostativa a poter sufficientemente descrivere al-
meno l'andamento della vita sacramentale dei fedeli e dell'atti-
vità catechistica per gli anziani ed i fanciulli, nel Paese e nelle
campagne, in questi ultimi decenni dell'Ottocento. Di certo non
possiamo dire che nel campo dell'attività catechistica, per
esempio, a partire dal 1898, il trasferimento da L'Aquila di un
gruppo di Suore della Dottrina Cristiana, guidato dalla Madre
Fondatrice, Suor Maria Francesca De Sanctis, favorisse di per
sè una ripresa, o un nuovo avvio di attività mirate all'apostola-
to catechistico, come invece avremo modo d'assistere nei primi
decenni del Novecento 1300 l. Tornava in un certo senso a farri-
sentire la sua capacità attrattiva, con tutta la valenza culturale
che lo contraddistingueva, l'ex convento di San Clemente a
Casauria, dove ora troviamo installato un altro religioso, il
padre Timoteo da Brittoli, al secolo Camilla Di Marco (1836-
(299) Cfr. la precedente nota n. 18 del cap. 1° voi. 1°.
(300) Cfr. la precedente nota n. 215 del cap. 1° voi. 1° ed i docu-
menti all'Appendice del presente nn. 15, 16, 17. Non possediamo,
purtroppo, documenti di natura parrocchiale sulla presenza delle
Suore a Castiglione tra la fine del 1897 ed il seguente 1898 e sembra
che esse trovassero il clero locale poco propenso ad inserirle in una
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qualche iniziativa pastorale. Sulle motivazioni di ciò cfr. il cap. IV del
voi. 1°.