Page 205 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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            di sempre, non solo Iiuscirono a migliorare qualitativamente la
            loro posizione economica, ma anche quantitativamente, po-
            nendosi alla testa di trasformazioni importanti del processo
            produttivo dell'agricoltura, che cominciò ad apiirsi al mercato
            nazionale. Sorsero, ad esempio, nuovi frantoi,  dotati di più
            moderna ed efficiente tecnologia, oppure quelli antichi vennero
            trasformati. Al posto dell'antico 'travocco' compare la pressa
            meccanica per spremere le olive.
               Grande interesse è riservato alla produzione viti-vinicola,
            che ora - mediante la  ferrovia - ha uno sbocco redditizio di
            mercato. L'uva castiglionese, di cui fanno incetta i nuovi com-
            mercianti ed 'industranti' locali raggiunge perfino Milano e l'Al-
            ta Italia. La stragrande maggioranza dei piccoli produttoii lavo-
            ra incessantemente per i medi e grandi commercianti, tant'è
            che bisogna attendere la vendemmia per avere una pur mini-
            ma disponibilità finanziaiia onde soddisfare le imposte, saldare
            debiti, provvedere a qualche acquisto.
               Nasce e si sviluppa così un piccolo, ma significativo sistema
            creditizio, alimentato da un domanda sempre crescente e so-
            stenuto dai Monti Pecuniario e Frumentario, di più antica fon-
            dazione, che riconvertono in questo senso e sensibilmente la
            . loro ordinaiia attività di supporto all'impresa agrtcola. La stes-
            sa Società Operaia di Mutuo Soccorso non si sottrae ad offrire
            ai propri soci piccoli prestiti annuali  12 761  che presto, però, la
            metteranno in crisi,  rivelandone la intrinseca debolezza e
            subalternità.
               Quella della Società Operaia, in un certo senso, può defmir-
            si espeiienza Iivelatiice dello stato della compagine sociale a li-
            vello locale in questo ultimo decennio del secolo. Dopo l'esem-
            pio delle pie confraternite laicali, il momento mutualistico - più
            di facciata, per la verttà, che di sostanza - rappresenta tuttavia




               (276)  Cfr. verbali assembleari del 5 aprile 1896, 8 maggio 1896 e
            9 dicembre 1896.
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