Page 204 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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                    Il  che viene a  ripetersi in occasione del venticinquesimo
                  anniversario di Porta Pia e della liberazione di Roma, nel 1895,
                  allorché, guidato ancora dal Sindaco Napoleone, il Comune di
                  Castiglione si fece  rappresentare dall'onorevole Settimio
                  Costantini, allora Sotto Segretario alla Pubblica Istruzione  12731 •
                    Le  differenziazioni,  anche profonde, in ambito politico ed
                  amministrativo, tra settori di più chiara fede nazionale e
                  sabauda, a  cui fanno riferimento i Ventura, i De Matteis, il
                  Napoleone ed altri, e settori quantomeno indifferenti e comun-
                  que di antica fede borbonica, i cui apici rappresentativi, non
                  solo in sede locale, erano pur sempre i de Petris, con la loro
                  enorme influenza sul piano più puramente e concretamente
                  economico-sociale; queste differenziazioni, se animano costan-
                  temente la vicenda amministrativa del Comune  12741 ,  costitui-
                  scono, appunto, lo sfondo di una comune e costante tensione
                  delle figure notabili del Paese al governo della società economi-
                  ca locale, segnata per altri versi da una profonda crisi, che
                  portò all'esplosione del fenomeno migratorio verso l'estero e
                  non certo al ridimensionamento degli interessi capitalistici più
                  gretti in agricoltura  12751 •
                    Queste figure,  che nel paese si identificavano nelle famiglie



                     (273) Cfr. ASC - Festa del XX Settembre e dello Statuto. Anni 1895
                  e segg., passim.
                     (274) Il  4 marzo 1898, in occasione della festa dello Statuto, così
                  telegrafava ai Sovrani d'Italia il Sindaco Napoleone: "Le opere di casa
                  Savoia, le quali hanno sempre a piedistallo l'amore e la libertà dei
                  popoli, s 'infuturano, comefaro luminoso, nella storia di tutte le civili
                  nazioni; né temono la corrosione dé tempi. Lo Statuto, largito da Carlo
                  Alberto, dura da cinquant'anni: quello largito, quasi contemporanea-
                  mente, da Ferdinando di Borbone, durò cinquanta giorni! n primo sta
                  sull'altare dé popoli redenti: l'altro nella notte tenebrosa dell'oblio!
                  Viva,  viva sempre la dinastia di Casa Savoia. Viva lo Statuto". Cfr.
                  ASC - Festa del XX Settembre e dello Statuto, cit., passim.
                     (275) Cfr.  L'Abruzzo e U Molise nell'inchiesta agraria !acini.  1877-
                  1885, Roma 1995, a  cura della Finsiel.
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