Page 182 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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ruolamento di uomini pel partito borbonico" 124511 • Sicché lo stes-
so Prefetto il 15 dicembre 1865, telegrafava alla Cassa Eccle-
siastica in Napoli: "Convento Minori Riformati San Clemente a
Casauria si ricoverano brigantifavorendolo posizione. Vi si uni-
scono clericali e borbonici per intrighi reazionari. Prego autoriz-
zare concentramento frati fuori provincia, indicando conventi.
Urge per altre misure sicurezza publica da prendersi nell'occa-
sione" 12461 •
11 1 7 dicembre il Ministro di Grazia e Giustizia ordinava
l'espulsione dei Minori Riformati di San Clemente a Casauria,
telegrafando al riguardo al Prefetto di Teramo che, a sua volta
incaricava il Sottoprefetto di Penne, con nota del 1 dicembre.
Altri incaricati dello sgombro dei Religiosi furono il Delegato di
Pubblica Sicurezza, il Luogotenente distrettuale, il Capitano
dei Carabinieri ed il Rivevitore del Demanio 12471 • I particolari di
questi eventi ci sono forniti dal vivo racconto che ne fa il P.
(245) Cfr. AST, Prefettura. Inventario 6-II, busta 3, fase. 21, cit.,
passim. Su Leopoldo Corsi, segretario di Ferdinando II, cfr. H. Acton,
Gli ultimi Borboni di Napoli, cit., pp. 221-350.
(246) Vedasi, altresì, una riservatissima data dal Sottoprefetto di
Penne al Prefetto di Teramo, del 18 dicembre 1865, che conferma le
informazioni avute dai Carabinieri sulle riunioni in San Clemente:
"dacché i giornali hanno cominciato a parlare del ritiro delle truppe
francesi da Roma", cfr. AST, Prefettura. Inventario 6-II, busta 3, fase.
21, cit., passim.
(24 7) Si veda il doc. n. 2 in Appendice al presente. Avvenuta l'espul-
sione, il Prefetto di Teramo con lettera del 28 dicembre tornava a
chiedere al Sottoprefetto se l'ufficiatura della chiesa di San Clemen-
te fosse stata o meno necessaria e se il Comune di Castiglione fosse
interessato a chiedere la cessione dell'ex convento, per il quale, oltre
alle altre, avrebbe dovuto corrispondere alle spese dell'ufficiatura. In
ogni caso era necessario che il Comune deliberasse sull'affare, do-
vendo istruire le pratiche per la consegna al Demanio degli immobili,
laddove quel Comune non avesse richiesto la cessione.