Page 122 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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                   Intanto nel marzo del 1842 l'Intendente, marchese Spacca-
                 forno,  annunciava la sua prossima visita in tutti i Comuni
                 della Provincia. Ma nel maggio 1843 troviamo a reggere l'Inten-
                 denza il suo Segretario generale, Clodoveo Onofri  11 641  •
                   In campo locale arriviamo ai fatti del 1848, che interessaro-
                 no quasi tutta l'Italia e che videro attivamente impegnati gli
                 abruzzesi.
                   'E quando Ferdinando II, in seguito aifatti di Palermo.fu con-
                 stretto,  l'llfebbraio 1848, a  concedere la Costituzione,  in
                 Abruzzo e in particolare a Teramo, Chieti, L'Aquila e Penne, è
                già un agitarsi di bandiere, un confabulare frenetico'   11651 •  Nota
                 acutamente il Colapietra: 'A dfjferenza che nel 1820, allorché





                 provincia di Teramo, doveva scontare una contumacia di osservazio-
                                    1
                 ne per sei giorni a Castellammare, ma non sempre queste prescrizio-
                 ni furono applicate scrupolosamente. Ancora nel settembre 1837
                 non si era certi dello sviluppo del colera nella provincia teramana.
                 Supposti erano i Comuni di Spoltore e Cerratina. Nel Chietino si se-
                 gnalavano per la prima volta S. Valentino, Salle, Musellaro e Orso-
                 gna, S. Salvo, Tufillo, Castiglione e Schiavi, Tornareccio, Torrebruna,
                 Celenza, Colle di Mezzo, Pietraferrazzana, Villa Santa Maria, Quadri
                 e Bomba. Ma anche nell'Aquilano l'epidemia colerica andava diffon-
                 dendosi. Comuni infetti erano dichiarati quelli di Pratola, Roccacasa-
                 le,  Popoli, Avezzano, Alfedena, Rivisondoli, Castel di Sangro, Sulmo-
                 na, S. Vincenzo, Balsorano, Monticchio. Apparentemente sembra che
                 Castiglione alla Pescara non fosse colpita dal colera. Ci mancano,
                 però, documentazioni più circostanziate per essere sicuri nell'assun-
                 to.  La vicinanza del nostro con Comuni infetti, come Tocco, autoriz-
                 zerebbe a pensare la penetrazione del morbo colerico, sia pure tardi-
                 vamente rispetto agli altri, anche a  Castiglione.
                    (164)) Cfr. Discorso di Clodoveo Onofri, segretario generalejacente
                funzione da Intendente nell'apertura del Consiglio Provinciale del Pri-
                 mo Apruzzo Ulteriore,  1 maggio 1843, Teramo, pé tipi di Quintino
                 Scalpelli.
                    (165) Cfr.  W. Del Villano e Z.  Di Tillio, op. cit.,  pag.  152.
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