Page 51 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. I°) (1997)
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             egli stesso - medicine, unitamente al pane e alla farina  1521  •
             Non ci risulta che la famiglia De Sanctis avesse un forno pro-
             prio per cuocere pane, ma è singolare al riguardo la sentenza
             del Conciliatore di Castiglione, Felice Bianchini, con cui si con-
             danna il contadino Domenicantonio Di Battista, al quale, fin
             dal settembre 1839 e sino al settembre 1840, era stato vendu-
             to il pane da Ferdinando De Sanctis  1531 •  Ciò,  è bene notarlo, in
             presenza di almeno due forni pubblici, che operavano in paese
             e che godevano della privativa, nonché di quelli attivi spesso
             presso le masserie di campagna  1541 •  Nel  1841 quella difarma-
             cista sembra costituire la principale qualifica, se vogliamo, con
             la quale è menzionato Ferdinando De Sanctis negli atti dell'Uf-
             ficio di Conciliazione di Castiglione  1551 •
                Ma è ben evidente che, come dai documenti proposti, la
             professione sua era in effetti quella del negoziante, nell'ambito
             della quale esercitava la vendita di generi diversi, da cui le dif-
             ferenti denominazioni di speziale e farmacista. Per quest'ultimo
             aspetto, poi, è opportuno sottolineare il particolare legame di
             parentela, a cui si è accennato, di Ferdinando De Sanctis con
             Domenico de Mattheis, speziale e farmacista, ufficialmente au-
             torizzato in Castiglione  1561 • Sappiamo, tra l'  altro, che, al fine di





             Lucia Martino e Giuseppe Ventura.
                (52) Cfr.  ASC,  Ufficio di Conciliazione, cit., sentenza 13 novembre
             1840, nella causa con Felice Antonio Trotta, contadino.
                (53) Cfr. ASC, Ufficio di Conciliazione,  cit., passim.
                (54) I due forni pubblici li rileviamo fra le proprietà del Comune
             nel Catasto Provvisorio,  all'articolo n. 56. Il primo - censito H-113 - è
             nei pressi del trappeto comunale, alla Porta da Piedi; il  secondo -
             censito H-252 - è sito alla Porta da Capo. Quest'ultimo, rispetto al
             primo che rendeva 12 ducati all'anno, era senz'altro meno importan-
             te per rendita. Rendeva, infatti, solo 5 ducati annui.
                (55) Cfr. ASC,  Ufficio di Conciliazione, cit., sentenze nn.  13,  14, 39,
             97, 98, 99,  103,  104,  105,  106,  126.  127,  128, tutte del  1841.
                (56) Cfr.  la nota n . 44.
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