Page 59 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
P. 59

57


            lometri di distanza.
              Era la sera del 17 marzo  1806 nell'abitato di Castiglione.
            Biagio di Nicola Ventura ed il  compaesano Angelo Renzella,
            dopo essere stati a giornata nella campagna di Nunzio Ventu-
            ra, uscirono dalla casa di quest'ultimo, dove avevano cenato,
            per ritornare nelle proprie abitazioni. Era circa l'una di notte.
            Biagio e Angelo procedevano insieme, quando, all'altezza della
            "Rua di Domenicantonio Palumbo" i due si separarono. Angelo
            proseguì e Biagio restò accostato all'imboccatura del vicolo,
            ov'era la porta di casa di detto Palumbo. Restò lì Biagio fin
            quando da quella porta sortì - erano quasi le due - Filippo, fi-
            glio di Emidio Martino. Forse Biagio desiderava proprio quel-
            l'incontro. Avrebbe voluto parlare con chi - come lui - bramava
            sposare Margherita, figlia di Antonio Martino. Non poteva di
            certo pensare che quello sarebbe stato un incontro fatale per
            lui. Appena vistolo Filippo proruppe: "Tu sei uomo di andare
            tenendo a me la posta?". Biagio replicò, sembra, con calma, ri-
            cordando a  Filippo di essere stretto amico del fratello, pure di
            nome Biagio e che non intendeva seguirlo, o spiarlo. Ma ecco
            che, mentre i due parlano, dalla casa presso cui ancora si tro-
            vavano, si odono le parole di Maria Giuseppa Martino, moglie
            di Domenicantonio Palumbo e zia di Filippo "la quale aveva
            impegno e portava l'imbasciata per dare in moglie al detto suo
            nipote la mentovata Margherita".
               Costei, riconoscendo dalla voce Biagio, da dove si trovava.
            gridò alcune parole che, come fuoco al petrolio, innescarono la
            follia omicida di Filippo. "Che cosa vajacendo questo birbone
            innanzi alla casa  mia. Va cercando chi l'uccida?".  Così disse
            Maria Giuseppa ed a Biagio non restò che chiedere d'andarse-
            ne. "Sì,  vattene" gli gridò Filippo, che nella tasca destra dei
            calzoni aveva già il coltello impugnato. Fulmineamente vibrò
            un colpo secco all'addome di Biagio che, voltatosi per scappa-
            re,  fu raggiunto da un altro colpo alla schiena. Mentre Filippo
            fuggiva "verso la Porta da Piedi del Paese", Biagio raggiunse a
            stento la sua casa. Nessuno fu presente al fatto, tranne la zia
            di Filippo, rimasta in casa. Alle tre di notte il Governatore regio
   54   55   56   57   58   59   60   61   62   63   64