Page 31 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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            pronunciamento più chiaro circa la destinazione delle chiese
            ex-conventuali ebbe a  darlo,  con lettera del 9 luglio  1811, il
            Provicario generale della Diocesi di Casauria all'Intendente di
           Teramo. "Finalmente il Parroco di questa Comune di Castiglione
            alla Pescara (che poi era lo stesso scrivente, Don Venanzo For-
            niti n.d.s.), mi ha fatto sentire che la Chiesa di questo Monistero
            soppresso è necessario che resti aperta sì perché vi è eretta la
            Confraternita della S.ma Concezione, sì perché la detta Chiesa
            esiste nel centro del paese, restando comoda la popolazione di
            sentir Messa, come anche perché vi è l'altare di S. Antonio di
            Padova,  molto frequentato da divoti;finalmente è necessaria
            perché il comodo della Chiesa Parrocchiale non è corrispondente
            alla grandezza del Popolo". E su un altro aspetto il Provicario
            di Casa uria ha le idee ben chiare: "( .. .) le dette chiese, restando
            aperte, restino sotto la condotta ed amministrazione de rispettivi
            Parochi"  1241 •  Con quanto detto non ci pare di poter affermare
            che il Parroco ed il clero castiglionesi e men che meno l'Univer-
            sità si opponessero alla soppressione del convento di San
            Francesco, o che lasciassero trapelare una opinione in tal sen-
            so. Resti emblematico, e non solo per questo periodo di inizio
            secolo, il dato della presenza della Famiglia Forniti alla direzio-
            ne dell'Università e della Parrocchia  1251 ,  il che contribuisce a
            renderci di particolare spessore il problema storico istituziona-
            le.  Che ben evidenzia, nei primissimi anni dell'Ottocento, il





               (24) Di fatto la nostra chiesa ex-conventuale restò aperta al culto
            ed affidata alla custodia del Parroco, ma non già alla amministrazio-
            ne parrocchiale. Il  popolo se ne servì sempre per gli oggetti del culto,
            anche nei casi di impraticabilità della chiesa parrocchiale, celebran-
            dovisi battesimi, matrimoni e funerali in vari periodi, sino ad epoche
            recentissime, anche se la struttura del locale,  ad una sola navata,
            venne profondamente ed inopportunamente innovata negli anni Ses-
            santa del secolo presente.
               (25) Per la storia di questa famiglia vedasi la nota n. 310.
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