Page 30 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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ficativo, non solo per la nostra vicenda religiosa, ma soprattut-
to per quella istituzionale ecclesiastica. La chiesa annessa al
convento, infatti, non venne chiusa ma, per gli affari del culto,
passò chiaramente a svolgere una funzione coadiutoria di
quella parrocchiale. Scrive Don Venanzio Forniti all'Intendente
di Teramo, in data 20 ottobre 1809: "Le Chiese di detti moniste-
ri non sono mai state coadiutrici delle rispettive Parrocchie (si
tratta di Pescosansonesco, Alanno e Castiglione n.d.s.), ma
bensì( ... ) sono Santuari di special devozione dé Popoli per la
divozione del Glorioso S. Antonio da Padova, in ciascheduna
delle quali vi sono eretti gli altari ed in quella specialmente di
Alanno si conserva anche la Reliquia di detto Santo( ... ) 1231 •
Nel caso di Castiglione Don Venanzo Forniti continua nel
dire che "dentro quella Chiesa trovasi eretta la Confraternita
sotto il titolo della Immacolata Concezione, munita di Regole e
Regio Assenso, per cui la Chiesa suddetta potrebbe rimanere
specialmente per comodo di essa Corifraternita, giacché la me-
desima vifa celebrare una Messa cantata in ogni seconda Do-
menica del mese, oltre alle altre Messe e Novena, che si celebra-
no nel giorno della Festività, con solenne Processione". Ma un
E. Robertazzi, Potere politico e clero parrocchiale nel Regno di Napoli
durante il governo dei napoleonidi, in La parrocchia nel Mezzogiorno
dal medioevo all'età moderna. Atti del 1 ° incontro seminariale di
Maratea (17-18 maggio 1977) ed. Dehoniane, Napoli 1980, pagg.
400-422 e F. Scaduto, Stato e Chiesa nelle Due Sicilie, Palermo 1969.
(23) La lettera è scritta da Castiglione ed è stata chiaramente re-
datta da Don Francesco Schiera, di cui'riconosco la grafia, mentre è
firmata da Don Forniti, oramai anziano. La missiva faceva riscontro
ad una richiesta dell'Intendente di·Teramo, del 13 ottobre 1809, "re-
lativa alle nuove disposizioni prese dalla Maestà del Sovrano, perché
le Chiese dè Monisteri soppressi, per le quali il Popolo avesse una spe-
cial venerazione, o fossero coadiutrici di Chiese Parrocchiali, rimanes-
sero aperte al Culto continuasse ad esercitarvisi( ..... )" ..