Page 292 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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in Capestrano, per espresso offriva nelle forme il locale ed una som-
ma di cui circa mille ducati per la riattazione ed il Molto Reverendo
Padre Zaccaria da Vicoli, Presidente dei Padri Capitolari, accettava
cortesemente l'offerta, nel 1852 191 • Il Provinciale eletto, Padre Anto-
nio da Sora, nella occasione che predicava il Quaresimale in Capua,
otteneva il Real Decreto per intraprendere nelle vie legali e canoni-
che la riattazione ed apertura di San Clemente, che era nel tenore
seguente: "Decreto: - Ferdinando Secondo per la Grazia di Dio Re del
Regno delle Due Sicilie, di Gerusalemme, Duca di Parma e Piacenza,
Castro, etc., Gran Principe Ereditario di Toscana. Sulla proposizione
del Direttore del Ministero e Real Segreteria di Stato, abbiamo risoluto
di decretare e decretiamo: Articolo 1 °. Accordiamo il nostro Beneplaci-
to alla cessione del locale e Chiesa della Badia di San Clemente in
Casauria ai Minori Riformati di Abruzzo, onde stabilire una loro fami-
glia religiosa. Articolo 2 °. Il Direttore del Ministero e Real Segreteria di
Stato degli Affari Ecclesiastici e dell'Istruzione Pubblica è incaricato
della esecuzione del presente Decreto. Caserta, 21 dicembre 1852.
Firmato: Ferdinando. Il Direttore del Ministero e Real Segreteria di Stato
degli Affari Ecclesiastici e dell'Istruzione. Firmato: Ferdinando Troja".
Ottenuto questo Decreto, il Padre Provinciale, reduce da Capua, a
cui non mancava coraggio nell'intraprendere grandi opere, anzi troppo
audace e frettoloso, come anche dimostrato coi fatti in più incontri,
spediva immancabilmente sopra luogo il Reverendo Padre Definito-
re, Livio da Cerchio, più per formalità che per altro, ma questo mes-
so, benché a pari conoscitore della Matematica e di altre Scienze,
non avrà giammai portato amministrazione di sorta, né messi in
pratica i suoi compassi, regole e lapis, per scandagliare le opere da
intraprendersi, per cui, appena veduto il locale in parola, si spaven-
ta delle rovine e per nulla calcolando il concorso delle popolazioni
olim supplicanti, poco o nulla fidente della Divina Provvidenza, face-
va la sua relazione concludendo: 'Non potersi mettere mano all'opera
(9) Ulteriori sollecitazioni all'apertura del Convento sono contenute in
una lettera del P. Luigi da Vallescura al P. Zaccaria da Vicoli nella sua veste
di presidente del Capitolo Provinciale dei Riformati, datata Penne 29 set-
tembre 1852, pure trascurata dal nostro P. Cristoforo. Al P. Luigi suddetto
aveva scritto Mons. D'Alfonso il giorno prima ed al Presule, infine, si rispose
il 7 ottobre dal novello Definitorio Provinciale, eletto in quel Capitolo.