Page 286 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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Stato attuale del Convento
1. Cantina sotterranea, che per ogni riguardo è la più bella e
grande sopra tutte le altre della Provincia, con due grandi conserve,
sanissime e con tale pavimento, che non assorbisce umido, di cui ·
s'ignora la qualità del mestiere. Botti sufficienti per la famiglia, una
delle quali si disse che era di Gaetano Pignatelli di Castiglione ed
un'altra della Signora Almerinta Napoleone, che erano state già pa-
gate, ma s'ignora se fossero state salvate per questarìa.
2° piano - Refettorio provvisorio che doveva passare per fondaco,
provveduto di tavoli n . 3, di palmi 14 ed altri 3, lunghi palmi sei, tutti
di abete. Adiacente dispensa. Grande refettorio da ripulirsi, adiacen-
te cucina con forno, stalle per vetture, porci e polli.
3° piano - Lungo dormitorio mattonato senza lamia. Camere n .
11 !amiate, con finestre della larghezza di 4 per otto, tutte di noce
presa in Solmona e la dodicesima da lamiarsi. Camerotto per fuoco
comune. Chiesa con unico altare con quadretto del Carmine, con
stipetto ad uso di Ciborio. L'altare è coperto da grande baldacchino,
forse di gesso a cola, sorretto da quattro colonne di pietra. Piccola
sacrestia provvisoria con un calice, camice e pianete che usava il
Cappellano. Indi il Padre Cristoforo ebbe dal Cappellano due tona-
celle fiorate, che si rilasciarono all'Arciprete Ventura. Il Molto Reve-
rendo Padre Protasio di Atina mandò una cassetta contenente sei
pianete di più colori.che si conservano dal Signor Marchese Don
Pietro de Petris entro la stessa cassetta con la soprascritta direzione
al Padre Cristoforo. Croce grande di pak-fong, con nuova candinela,
presa in Napoli, del valore di <locati 18. La piccola pisside d'argento
fu lasciata all'Arciprete Ventura, il quale aveva data una patena al-
l'oggetto ed il Signor Don Giuseppe Marinacci, orefice in Penne, re-
galò l'opera sua. Statuetta bellissima della Madonna degli Angeli di
cartapesta, opera di Don Giuseppe Ronzi di Penne ed un Bambino di
simile materia, dato a conservare a Don Antonio di Roberto di Torre
de Passeri. Non so se uno, o due camici e quante tovaglie rimasero
alle giovani Maria Nicola e Fiorinta De Sanctis 121 di Castiglione,
(2) Le vicende qui descritte dal P. Cristoforo si riferiscono ad un periodo
immediatamente successivo all'espulsione dei Religiosi dal Convento, di cui
si tratta nell'epilogo della Cronaca ed avvenuta il 23 dicembre 1865. A que-