Page 240 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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mente bisogno d'attingere dai propri rami familiari i quadri
operativi essenziali ad un minimo funzionamento dell'ammini-
strazione.
Queste figure rappresentative della borghesia conservatrice
locale si trovavano costrette ad operare entro un quadro di ri-
ferimento µmano e sociale molto ristretto, il che rappresentava
un limite oggettivo, prima che soggettivo, alla propria azione di
governo. E sempre queste stesse figure non disdegnarono di
cooptare al loro interno altre persone, di diverso profilo sociale,
come i piccoli proprietari ed artigiani, facendo rimanere inalte-
rato il quadro di riferimento politico del Paese, che restava, in
ogni caso, rigidamente conservatore. A questo precario equili-
brio interno, del resto comune a tutti i Municipi come il nostro,
guardavano le autorità superiori del Sotto Prefetto di Penne e
del Prefetto di Teramo, come quello che, in ogni caso, non do-
veva essere alterato. Esso del resto era e rimaneva funzionale
al tipo di governo dell'intero Meridione, in cui il sistema prefet-
tizio agì da potente fattore di controllo e di raccordo al governo
centrale della Nazione.
Il 16 gennaio 1898 tornava di attualità la costruzione del-
l'acquedotto comunale e di un mulino. L'amministrazione era
riuscita a costruire un serbatoio di carico, dove sarebbe affluita
l'acqua dalla sorgente Capo dell'Acqua, prima che venisse ap-
paltato il lavoro della conduttura. Il Consiglio approvò l'operato
della Giunta, che presentò un progetto redatto dall'ing. Giu-
seppe lnverardi e che prevedeva una spesa di 50.000 lire, da ·
realizzare mediante l'applicazione di un mutuo della Cassa
Depositi e Prestiti. Desta qualche meraviglia, inoltre, l'operato
del Consiglio nella seduta del 14 aprile 1898, allorché, a termi-
ne dell'articolo 229 della recente legge comunale e provinciale
del 10 giugno 1889, procedette al sorteggio della metà dei Con-
siglieri assegnati al Comune, cioè di otto su quindici, i quali
cessavano la propria attività nella carica all'apertura della ses-
sione ordinaria d'autunno, tranne che se rieletti. In effetti alla
seduta consiliare parteciparono sei consiglieri in seconda con-
vocazione e venhero estratti i nominativi degli otto colleghi che