Page 4 - Inno: Il Gran Sasso d'Italia
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voi testimoni ai posteri
                                                   di ben locato ardir!

                                                  Superbe inaccessibili
                                                Ergean le creste al cielo!
                                              Ecco ad un tratto frangersi
                                                  Il duro, eterno gelo,
                                                e nuova forza indomita
                                                  l’oscuro seno aprir!

                                               Ecco ogni diga abbattesi,
                                                 e quella è sol potenza,
                                                  dove penetra l’alito
                                                 e il fuoco della scienza;
                                              vinto è dal genio  il fulmine
                                                   che l’arte incatenò!

                                                E lo costrinse a fendere
                                                   I monti e l’oceano,
                                                e ad una corda magica
                                                 fidar l’accento umano,
                                               lo spinso oltre l’Atlantico,
                                                  chiamollo e ritornò.

                                               E forse un giorno stridere
                                                  di fuoco una corrente
                                                udrem tra queste viscere,
                                                  quasi fucina ardente,
                                             che nuovo schiuda un tramite
                                                  fra l’uno e l’altro mar.

                                                 Giorno felice! Augurio
                                                   Dei popoli Vestini!
                                                  Te invocano Pretuzii,
                                                   Piceni e Marrucini,
                                                te confidenti affrettansi
                                                   fin d’ora a salutar!

                                               O Sasso! Dal tuo culmine,
                                                    dall’arido granito
                                                 noi rimiriamo estatici
                                                   un fiorellin romito,
                                                  che dal color ceruleo
                                                  or or fermava il piè.

                                              Oh qual contrasto! Attonito
                                               io contemplava il monte,
                                               quando quel fior pareami
                                                 dir con modesta fronte:
                                             anche me guarda…osservami,
                                                non ti scordar di me!  (6)


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