Page 10 - Inno: Il Gran Sasso d'Italia
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“unico, altero, immobile”
                                   struttura aggettivale del 1° verso della II strofa

                                               “all’urto al cozzo al sibilo”
                                             e il lampo, il tuon, la folgore”
                  Entrambe strutture nominali rispettivamente del 1° e del 5° verso della IV strofa

                                              “Goti, Ostrogoti, e Vandali”
                                    struttura nominale del 5° verso della XII strofa

                                                “l’acque le valli e l’aure”
                                   struttura nominale del 5° verso della XXIII strofa

                                               “ai fiori ai suoni al canto”
                                   struttura nominale del 5° verso della XXVI strofa

            E alle strutture ternarie andrebbero affiancate anche quelle binarie, entrambe di natura
            aggettivale:

                                                “sereno, imperturbabile”
                                              del 3° verso della VI strofa


                                                “superbe, inaccessibili”
                                              del 1° verso della XVI strofa

            come pure di tipo aggettivale e verbale insieme è quella del 5° verso della I strofa del
            “Cinque maggio”:
                                                  “percossa, attonita”

            L’unico esempio di tal genere che si riscontri nei componimenti manzoniani qui ricordati.

            Si ponga ora attenzione al terzo momento del rapporto “Cinque maggio”- “Inno al Gran
            Sasso”,  relativo  al  comune  spirito  che  anima  i  due  componimenti,  pur  se  utilizzato
            dall’aquilano , in termini di “modello rovesciato”.
            Spirito che nei due componimenti non è solo comune cadenza ritmica volta a scandire, con
            la stessa armonia, materia di canto in entrambi i casi di particolare significato; ma è anche
            segno preciso di un profondo sentimento religioso e umano insieme, per il quale, Napoleone
            da una parte e il Gran Sasso dall’altra, si fanno l’una “creatura” e l’altro “altare” della luce
            divina.  Ed  è  tempo  anche  di  vederlo  all’opera,  il  senso  del  modello  rovesciato,  nel
            concretizzarsi di tale sentimento.
            Il  primo  esempio  di  modello  rovesciato  nella  lettura-  interpretazione  dei  due  colossi  –
            “storico” l’uno e “naturale” l’altro: modello rovesciato già nella individuazione del soggetto
            del canto, è di natura temporale. Alla sospensione del giudizio manzoniana:

                                                     Fu vera gloria?
                                               Ai posteri l’ardua sentenza
                                               (Il cinque maggio, VI,1-2)

            che contiene in sé l’implicito rinvio alle generazioni future, circa la veridicità della gloria
            napoleonica (di là- qui ed ora- da ogni considerazione circa il significato storico di tale rinvio),


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