Page 8 - MDC Informa n.29
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Oppure, tutto il vociare dei bambini diventa veramente
fastidioso, ma come per incanto davanti ai loro sorrisi,
ai loro occhi fiduciosi, tutto svanisce. Penso ancora e mi
ritornano alla mente tutte le loro famiglie che ho cono-
sciuto durante questi anni. Agli indispensabili nonni, ai
papà e alle mamme con alcune delle quali ho stretto un
rapporto di amicizia che ancora dura , al di là del perio-
do scolastico. Penso alle colleghe e alle mie suore e le
ringrazio per tutto l’appoggio che sempre mi danno. Le
ringrazio per l’affetto, la discrezione e la pazienza che
hanno avuto con me, soprattutto durante un periodo
buio della mia vita. Infine penso a tutti i bambini che ho
visto crescere tra queste mura. Ai loro sorrisi, ai loro
abbracci, alle loro manine, alle loro voci argentine, alla
loro innocenza e ringrazio Nostro Signore per tutta la
gioia che mi dà e perché mi dona la consapevolezza di
essere fortunata poiché svolgo un lavoro faticoso, im-
pegnativo, ma che mi dà molte soddisfazioni e che mi
piace. Lo ringrazio per tutto ciò di buono che riesco a
dare a questi bambini e per il bene e la gioia che questi
mi trasmettono ogni giorno. Penso di essere privilegiata
… eh sì!Lasciatemelo dire...sicuramente lassù Qualcuno
mi ama!
Testimonianza di M. Grazia Accosta, mamma di
Paolo Fabrizi: sono una ex alunna, ho frequentato
questa scuola dal 1968 al 1970, nei primi anni dopo
l’apertura. Di quel periodo ricordo alcuni compagni, le
suore, il loro sorriso, le loro coccole ed il clima di gioco
e di festa che trovavo ogni mattina. C’erano tanti bam-
bini e qualcuno oggi lo vedo ancora ormai adulto, far
parte con la sua famiglia di questa comunità parroc-
chiale. Adesso sono adulta anch’io, ho la mia famiglia e
ho tanto desiderato che mio figlio vivesse le mie stesse
emozioni. Per questo l’ho iscritto a questa scuola, per-
ché crescesse con le stesse basi con cui sono cresciuta
io. Nel tempo sono venute qui nuove suore, ma ho vi-
sto rispecchiarsi nel cuore e nell’animo di mio figlio, le
stesse sensazioni che provavo io. Ora anche lui è un ex
alunno come me, ma torniamo in questa scuola sempre
volentieri, perché sono nate qui tante amicizie tra i
bambini e tra noi genitori: Noi tutti viviamo questa real-
tà insieme ai nostri amici, come l’estensione della no-
stra famiglia. Ci vediamo in parrocchia in occasione di
incontri di catechismo ed anche di momenti di condivi-
sione e di festa, come questo di questa sera, ci vedia-
mo fuori, nella vita di tutti i giorni, dove sappiamo di
poter contare gli uni sugli altri sempre, anche nei mo-
menti di difficoltà; la nostra infatti è veramente
l’Amicizia con la “A” maiuscola, nato dal seme gettato
dalle suore di questa scuola e germogliato nei nostri
cuori. Sta a noi ora farlo crescere, innaffiarlo e diffon-
derlo, rendendo la nostra amicizia aperta e cristiana,
come le nostre suore ci hanno insegnato.
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