Page 121 - Una primavera di bene: In cammino con Madre Pierina Santarelli (2006)
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IL PUNTO FERMO DI UNA VITA ITINERANTE Napoli, 5 febbraio 2006
Bambini della scuola dell'Infanzia IDC.
Q uando ci si sposta continuamente da un posto all'altro, quando si cambia incessantemente ambien-
te, quando si ha a che fare periodicamente e ineluttabilmente con volti nuovi, aule sconosciute, insegnan-
ti inimmaginate (o inimmaginabili ... ), per non perdersi si sceglie un punto fermo cui tornare col pensiero
e col ricordo.
Ebbene, il punto fermo della mia vita itinerante è la Dottrina Cristiana.
In realtà, non vi ho trascorso più di una manciata di tempo, gli anni lontani e remoti dell'asilo e della
prima elementare: la seconda bruscamente interrotta al mese di ottobre per spostarsi nuovamente verso
l'ignoto. È tuttavia naturale associare l'infanzia all'odore di minestrone che pervadeva quegli ambienti
color confetto, a quelle impalpabili figurine di donne dal capo velato ("Ma sotto il velo i capelli come ce
li hai?"), ai quattro cantoni che quotidianamente accoglievano le nostre risate all'ora di ricreazione, alla
campanella che scandiva il nostro passaggio, ovattata dal rumore della ghiaia sotto i piedi, quella ghiaia
che ci imbiancava le scarpe e si attaccava tenace alle fronti sudate per l'ultima corsa in cortile. Si varcava
la soglia vetrata (così il ricordo la restituisce ... ) e la statua della Vergine, rassicurante ma inquietante allo
stesso tempo per quel serpente sotto i piedi nudi, ti introduceva in una nuova dimensione: una dimen-
sione fatta di canti nella sala-giochi, di camicette (esistono ancora i cinque volumi di "Rondinelle?"), di
grembiulini bianchi col cravattino azzurro. Lo sguardo spaziava oltre, fino alla fine del corridoio, verso
la soglia dei'"grandi", quelli vestiti di nero e di bianco, nascosti in quegli ambienti che prima o poi avreb-
bero accolto anche noi pulcini.
Gli scambi di figurine che accompagnavano le nostre merende, i succhi di frutta alla pera o alla pesca
nelle bottigline di vetro, la pizza casareccia di "Zelinda" (esisterà ancora Zelinda, vicino al torrione?).
I nomi affiorano naturali sulle labbra: Suor Lamberta, Suor Pina, Suor Maristella, tutte solenni nella
loro veste nera e il grembiule immacolato.
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