Page 119 - Una primavera di bene: In cammino con Madre Pierina Santarelli (2006)
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L'INCONTRO CON MADRE PIERINA                                              L'Aquila, 20 febbraio 2006





                   Q uel giorno di dicembre, rincuorata dalla condivisione con alcuni amici delle riserve che
                la situazione politica aquilana presentava, varcai la soglia dell'Istituto della Dottrina Cristiana
                e dimenticai subito che ero in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale. Tanto era forte
                il desiderio di avere un po' di tranquillità! Ad accogliermi trovai Suor Lamberta, che con un
                dolce sorriso e con ferma e decisa voce mi accompagnò da Madre Pierina. Non era sola; era con
                lei  S.Ecc.za  Mons.  Tito  Solari  Vescovo  Ausiliare  di  Santa  Cruz  (Bolivia).  La  conversazione
                divenne subito interessante. Il volto di entrambi si illuminò di una luce nuova. La grande scel-
                ta vocazionale di vivere la propria vita a servizio degli ultimi aveva procurato in loro una tran-
                quilla pace interiore.
                   Il racconto del viaggio ad Hardeman, che Madre Pierina aveva fatto per raggiungere la mis-
                sione ai margini della foresta amazzonica, si caricava di attese e di immagini sorprendenti.
                   Bisognava fermarsi  a  pensare per riuscire ad immaginare quella strada appena tracciata,
                sabbiosa, a volte inesistente perché la pioggia abbondante l'aveva cancellata; una strada che era
                necessario percorrere perché era l'unico punto di unione tra una realtà umana più evoluta ed
                una primitiva ancora troppo protetta, quasi nascosta nella fitta boscaglia, dove persino il  sole
                faceva fatica ad entrare.
                   Proprio lì, in una delle tante capanne fatte di legno, con il tetto di foglie e paglia, arrivò un
                giorno  una suora  vestita  di bianco;  era stata  chiamata  per soccorrere  una bimba malata  da
                diversi giorni. Fu proprio durante quella visita che si realizzò un grande miracolo.
                   Da un groviglio di stracci sporchi giungeva un flebile lamento, una voce di neonato, inter-
                rotta dal pianto della mamma che si disperava per la figlia gravemente ammalata.
                   La suora intuì, anzi sentì che bisognava cercare; rovistò in quell'angolo buio e nascosto della
                capanna e  trovò un essere vivente,  una bambina il  cui  corpicino  disidratato era coperto da
                insetti, gli occhi erano chiusi, il respiro diventava sempre più flebile.
                   "Perché - chiesi a Madre Pierina - quella mamma aveva scelto di far vivere il figlio e  non
                l'altra figlia?
                   "Non si trattò di una scelta - rispose Madre Pierina - ma di una necessità dettata dalla mise-
                ria, che imponeva ed impone ancora oggi di  far sopravvivere solo chi è nelle condizioni di far-
                cela da solo. Perciò il mio impegno e quello delle altre sorelle è quello di portare la vita attra-
                verso l'accoglienza.
                   Abbiamo istituito scuole, stiamo entrando nel carcere, vogliamo far conoscere il Vangelo e
                vogliamo metterlo in pratica.
                   Il sorriso di quella bambina che è stata adottata e sta bene, è il sorriso di Gesù, che quoti-
                dianamente ci dà la forza fisica e spirituale per continuare a vivere della sofferenza altrui".
                   Rimasi per un po' in silenzio e capii che era arrivato il momento di lasciare da parte le fri-
                volezze del quotidiano ed entrare a far parte di quella umanità che lavora per aiutare ad acco-
                gliere la vita.



                                             ELDA FAINELLA  già consigliere del Comune dell'Aquila e della Regione Abruzzo




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