Page 77 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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co, tuttavia si adattano al ruolo del mantenimento della quiete
pubblica, giacché si sentono direttamente minacciati, assol-
vendo a compiti di diversa natura, per i quali, forse, si sentiva-
no estranei. I dirigenti del nostro Comune, tutto il corpo decu-
rionale, non diversamente dal modo e dallo spirito con cui era
stata amministrata l'Università prima dell'avvento della mo-
narchia francese, si confrontarono con la violenza, spietata e
crudele, del brigantaggio, cercando e perseguendo un'efficace
repressione. Le invettive contro il monarca regnante, sia esso
Ferdinando IV, nel 1800, oppure Gioacchino Napoleone, negli
anni seguenti, non impressionavano più di tanto. La violenza,
quella distruttiva ed omicida, come è naturale, colpiva diretta-
mente e rendeva sempre meno convenzionale l'adattamento
dei ceti dirigenti cittadini al nuovo ordine di cose che lasciava
sostanzialmente intatto un quadro sociale dagli squilibri anti-
chi. Basterà notare che dal 1815 in poi, cacciati i Francesi eri-
stabiliti i Borboni sul trono delle Due Sicilie, quella stessa clas-
se dirigente di inizio secolo terrà saldamente in mano le redini
del potere locale, né al suo stesso interno maturarono, se non
flebilmente dopo l'Unità Nazionale, fermenti nuovi e visioni più
ampie di un disegno di sviluppo che traesse insegnamento dal
passato.
* * *
Nel giugno 1810 il Decurionato castiglionese risulta così
composto: la carica di Sindaco è detenuta da Domenico de
Mattheis; primo Eletto è Giovanni Andrea de Martinis, notaio;
secondo Eletto Vincenzo Salvatore. I Decurioni sono Francesco
Saverio de Angelis; Rosario Colella, Raffaele Ventura, Filippo De
Sanctis, Andrea Tarquinio, Candido Spezza, Felice Bianchini 1891 •
(89) Cfr. A.S.C., Deliberazione decurionale 6 giugno 1810. Atti per
la coscrizione obbligatoria e formazione delle liste in esecuzione del