Page 55 - 20 anni in Congo (2015)
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da stirare, vorremmo lasciare tutto a posto prima di partire per Brazzaville. Recitiamo
       il S. Rosario, celebriamo i Vespri, ceniamo e poi a riposo.

       Makoua 29 novembre 1995 - Questa mattina sveglia all'ora solita, poi subito Lodi e Me-
       ditazione. La colazione qui per noi è andata quasi in disuso: mezza tazzina di caffè,
       qualche banana e poi si risistema la casa.
       Sr. M. Ester va a fare rifornimento di pane per domani, giorno del grande viaggio di
       ritorno a Brazzaville. Io e Sr. Emerenziana andiamo alla polizia per salutare il capitano,
       al quale promisi di lasciare il Breviario prima di partire, come da lui desiderato. Il ca-
       pitano però non era in ufficio, perché chiamato ad Owando, forse tornerà nel pome-
       riggio, comunque sarà avvisato di passare a casa nostra o in parrocchia.
       Torniamo a casa ed io mi metto a lavare ed a preparare il borsone, Sr. M. Emerenziana
       si mette a scrivere e Sr. M. Ester e Sr. M. Betty vanno ai  bambini. Alle 12.30 pran-
       ziamo, poi chi scrive e chi si riposa.
       Verso le  15 arriva il  Capitano della polizia al quale faccio dono del Breviario. Si com-
       muove e dice: "Questa oggi è la casa più importante di Makoua". Promette preghiere per
       me e protezione per le suore. Recitiamo il S. Rosario e poi in Parrocchia per la S. Messa.
       Dopo la celebrazione prepariamo per la cena e subito andiamo alla celebrazione dei Ve-
       spri con i giovani. È il momento del saluto e P. Domenico vi fa riferimento al momento
       della riflessione. Per me è un momento toccante, perché questa gente ci appartiene nel-
       l'affetto e nella preghiera. Ceniamo con la comunità dei padri, noi, loro ed i postulanti.
       È la cena del commiato, è un momento di fraternità forte. Veramente bisogna dire che la
       presenza dei Padri francescani è stata per noi determinante nel dare risposta positiva. Se
       non avessimo avuto la certezza della loro presenza, non avremmo scelto Makoua. La
       loro accoglienza fraterna inoltre, senza calcoli, è stata tale che non ci sono parole per
       descriverla. Grazie Signore per averci aiutato nel sostegno di questi fratelli.
       Dopo cena P. Domenico viene ad accompagnarci a casa, per strada si vede una lucetta,
       sono Sr. Alisa e Sr. Françoise che vengono a salutare e a dare una busta. Andiamo a
       riposare, sentiamo chiamare, è Boris che ha atteso il nostro arrivo per salutare. Il gesto
       di questo ragazzo mi ha tanto commossa, gli ho dato due torroncini ed i tre baci che
       si danno qui, e poi tutte a riposare.
       Makoua 30 novembre 1995 - La nostre giornata inizia alle 4.00. Facciamo la S. Comu-
       nione, un po' di colazione e poi pronte per partire.
       Arriva P. Giambattista, e alle 5,20 la comitiva si mette in viaggio, siamo in 11  nella
       macchina dei Padri Francescani guidata alternativamente da P. Giambattista e da un
       suo confratello.
       Passiamo a Owando, salutiamo S. Claire, poi ancora a lottare con la strada che da
       Owando a Obuya è orribile. Arriviamo a Oyo e ci fermiamo un po' alla missione po-
       lacca, riprendiamo il cammino e alle 12,30 siamo a Ngo, dove pranziamo con un pa-
       nino con la frittata. Il sacerdote polacco ha ricordato che tre anni fa, quando passammo
       a Ngo, io avevo il volto molto stanco.
        Riprendiamo il cammino e alle 16.00 siamo a Brazzaville: dieci ore e mezza di viag-
       gio, comprese le soste. Tutto sommato è stato un buon viaggio: abbiamo recitato il S.
       Rosario ed ascoltato molti canti. Certo Makoua è bella e ci si sta bene, ma la strada
       per arrivarci è lunga e penosa. È davvero un viaggio stancante, sembra di andare alla
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