Page 46 - 20 anni in Congo (2015)
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caso P.  Giambattista delle Beatitudini e dice di  non sapere nulla, decidiamo di  fare
             una celebrazione della Parola e la Comunione; domattina, invece, verranno loro dal
             seminario. La mia sorpresa è stata grande nel vedere i due postulanti presiedere la ce-
             lebrazione con tanta solennità e dignità. Hanno fatto perfino una specie di  omelia e
             pensieri di riflessione nei diversi momenti imitando in tutto e per tutto P. Domenico.
              Torniamo a casa perché è tardi e non abbiamo le pile. Ci preoccupiamo per Boris che
             sta solo, invece, con mia sorpresa, sentiamo dire il S. Rosario in lingua Lingala al
             buio. Sr. M. Betty mi spiega che la sera a quest'ora alcuni bambini che giocano davanti
             alla nostra casa, recitano il S. Rosario con Gildas e Boris. È davvero commovente!
             Makoua 16 novembre 1995 - Dopo la messa torniamo a casa e gli operai ci avvisano che
             i ladri questa notte hanno cercato di rubare le taniche piene di gasolio che stanno nel
             magazzino, hanno sfondato la parte superiore della porta. Se ne è accorto Vivier. Prov-
             vediamo a spostare le taniche e poi ci mettiamo al lavoro in casa. Sr. M. Betty va dai
             bambini in parrocchia.
             Alle 11  vengono le mamme, che stanno lavorando nel campo da questa mattina sotto
             un sole cocente, per lavarsi e bere alla nostra fontanella. È una pena immensa vedere
             tutte queste donne con il cesto sulle spalle andare al  lavoro al mattino e tornare sul
             tardi. Molte di loro vanno a piedi scalzi. La dignità della donna qui non esiste proprio.
             Le donne qui lavorano più degli uomini, sembrano proprio bestie da soma. Pranziamo,
             con noi c'è anche Boris, e dopo un po' di riposo recitiamo l'Ora Media e facciamo la
             meditazione, vengono con noi prima alcuni ragazzi, poi alcune ragazze.
             Alle 17 .00 il gruppo torna dai villaggi, sono stanchi e sudati ma soddisfatti. Facciamo ac-
             comodare tutti e offriamo un bicchiere d'acqua, caramelle ed un dolcetto preparato per loro.
             Sono una decina di persone, raccontano qualcosa, ma desiderano solo andare a lavarsi.
             Alle 18.30 ripassa P. Domenico dal fiume dove è andato a lavarsi, perché i padri non
             sempre hanno l'acqua come noi. Stiamo un po' insieme e poi restiamo fuori a recitare
             il S. Rosario. Passa a salutarci il capitano della polizia e chiediamo notizie dei carce-
             rati, ci ha detto che due ladri sono in prigione, dovranno portarli ad Owando dove re-
             steranno per un anno, lì però lo stato dà loro da mangiare. Ci ha detto anche che a Sr.
             René non piace che i criminali debbono essere puniti per correggerli.
             Nel primo pomeriggio intanto era venuto anche a farci  visita il Pastore evangelista,
             portandoci banane e papaia, noi abbiamo ricambiato con un pensiero italiano. Ab-
             biamo chiesto alcune informazioni e ci ha detto che qui a Makoua ci sono 200 battez-
             zati , però solo una sessantina la domenica frequentano il luogo di culto.
             Alle 19 recitiamo i Vespri. La sera è l'ora dei racconti. Le suore con la comitiva dei
             villaggi sono state in festa. Hanno visitato Nvoula ed altri quattro villaggi, ovunque
             c'è stata una calda accoglienza con danze ed offerte floreali. La serata è stata bellis-
             sima, con piccole recite intorno al grande fuoco per far luce. La notte è insonne, dentro
             sacchi, lenzuola improvvisate, in quei villaggi dove l'annunzio del Vangelo è iniziato
             solo tre anni fa con l'arrivo dei padri Francescani.
             Ora stanno facendo il catecumenato, a Pasqua in un villaggio ci sarà il battesimo di 60
             catecumeni, in un altro villaggio ce ne sono 79 e così via. P. Domenico è molto soddi-
             sfatto nel  vedere la chiesa che nasce in mezzo alla foresta equatoriale. Certo è che i
             Francescani sono stati molto coraggiosi ad andare oltre Makoua. P.  Domenico poi è
             molto deciso e determinato, sa quello che vuole e lo fa con molto impegno volitivo.
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