Page 45 - 20 anni in Congo (2015)
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Sr. M. Betty che danno altre notizie, tra l'altro il ladro è uno conosciuto dai Padri, e
l'altro giorno era andato a vendere loro le melanzane.
Ci raccontano anche dell'attività dei bambini che iniziano la giornata con la preghiera,
poi gioco, lezione e pranzo, oggi riso e pesce.
Quando si riapriranno le scuole, a gennaio anziché a ottobre, poiché lo stato non ha i soldi
per pagare gli insegnanti, i bambini assistiti vanno prima in parrocchia e dopo vanno a
scuola. Quelli del turno di mattina, invece, vanno prima a scuola e poi passano in parroc-
chia per mangiare. Alle 13 arriva l'ora del pranzo anche per noi. Alle 15.00 ci incammi-
niamo verso la Parrocchia perché alle 15 .30 abbiamo la comunicazione radio con l'Italia.
Oggi sentiamo benissimo Madre Pierina, Sr. Domenica e Sr. Giuseppina, tutte notizie
buone, solo per Sr. Adriana è urgente l'operazione. Mandiamo un saluto a tutte e rin-
graziamo di tutto, specialmente delle preghiere. Alle 16.30 c'è la S. Messa parrocchiale
e poi subito a casa dove oggi ci sono i bambini del catechismo, solo Sr. M. Emeren-
ziana va dai bambini che vivono nel quartiere di Bongò.
Alle 19 recitiamo il S. Rosario, poi i Vespri, la cena ed il riposo, perché domattina
alle 6.00 Sr. M. Emerenziana e Sr. M. Ester partiranno per i villaggi.
Makoua 15 novembre 1995 - Alle 5.20 sveglia, colazione, Lodi e subito partenza. Sr.
Emerenziana, Sr. M. Ester, Sr. Françoise delle suore della Croce, P. Domenico, Gildas
e tre giovani della parrocchia partono per Nvoula. Ognuno porta il suo zaino con qual-
cosa per dormire, pane e acqua, al resto provvede la comunità cristiana che accoglie.
Faranno un viaggio di due giorni e domani sera dovrebbero tornare. Ho chiesto perché
è necessario portare il pane che si potrebbe comprare nei villaggi, P. Domenico miri-
sponde che nei villaggi si mangia solo manioca perché lì la farina non esiste.
È proprio vero che nel mondo c'è gente che non ha neanche il pane! Perché tanta di-
versità nel mondo?
Loro partono ed io e Sr. Maria Betty facciamo una meditazione, riordiniamo la casa
dove resto per tenerla aperta e guardare gli operai, Sr. Betty, invece, va in parrocchia
dai bambini. Intanto arriva Carmine, l'italiano che viene a controllare i lavori del gruppo
elettrogeno, manca solo qualcosa che porterà lui quando andrà a Brazzaville. Prima di
andar via gli offro un caffè italiano che gradisce molto. Dopo di lui viene Frà Ferdinando
con i falegnami. Carmine dice di aver trovato difficoltà nella strada mentre veniva, e
se la prende con il governo congolese che, pur avendo ricevuto dalla Banca Mondiale
100 miliardi (di vecchie lire) per fare le strade, finora ne ha usati solo tre. Ciò accade
per indolenza, perché tale somma non passa per il Ministero del Tesoro congolese,
quindi non possono approfittare e non gli importa niente. La Banca Mondiale paga di-
rettamente le ditte che fanno i lavori. Lui attualmente ha due cantieri aperti, uno per
l'importo di due miliardi ed uno verso Etonenbi per l'importo di 500 milioni.
Io resto a scrivere un po' di cartoline per l'Italia, entra un bambino e mi dice: "Ho
fame", gli dò due banane, il sorriso dei suoi occhi mi è entrato dentro. Arriva anche
Alfred, il postulante francescano che viene solo per salutare. Anche per lui ci sono
due banane e due torroncini da mangiare con Ervis. Con Timoté vado al mercato per
cambiare le serrature, poi torna Sr. M. Betty e pensiamo al pranzo anche per Boris.
Dopo il riposo andiamo in parrocchia: c'è il gruppo dei lettori da seguire. Io vado a
Sr. Ali sa perché ho una gamba gonfia a causa dei moscerini, mi dà un antiinfiamma-
torio da prendere per qualche giorno. Attendiamo per la S. Messa in vano, viene per