Page 17 - 20 anni in Congo (2015)
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Una composizione di fotogrammi di memorie: le ciabattine infradito, l'odore del
        fuoco usato per cucinare, gli occhi tristi di chi sa che non ha vita lunga, il brusio del
        mercato, la bicicletta di  Sr. Emerenziana, le necessità quotidiane che modellano il
        tempo creando una sorta di  sospensione temporale, il  fiume, gli enormi termitai, le
        caprette, il p9sto di polizia, la mancanza di elettricità, la presenza di grandi ricchezze
        ambientali. E un'esperienza che mostra la sua natura ineffabile nel momento in cui
        mi appresto a raccontarla. Da una parte ho letto che "valle di lacrime" non si può tra-
        durre in maniera adeguata nella lingua africana. Questo vorrà pur dire una cosa!


        DEBORA TURCHETII
          Passeggiando nella via principale di  Makoua fatta di sola terra, ricordo la sensa-
        zione di essere tornata indietro nel tempo e nella storia.
          Le case, fatte di terra e di bambù, un angolo nel cortile con il fuoco per cucinare,
        un altro riservato a bagno, tante donne che camminano veloci lungo il  sentiero per
        fare rifornimento di acqua, legna e cibo. Bambini ovunque, per la strada, nei cortili,
        nella parrocchia ... letteralmente un mondo di bambini ... poi in mezzo a tutto questo,
        però, ragazzi che indossano jeans e scarpe moderni con in mano un cellulare ed il
        modo di fare dei bulletti di periferia. Contrasti tipici di un mondo che vive di estremi
        e di eccessi ...
          Rimarrà memorabile nel mio cuore il pranzo a base di  carne di  coccodrillo fatto
        insieme ai bambini del centro di accoglienza ... Con tanto imbarazzo ed un macigno
        nel cuore mi ero resa conto che il pregiato coccodrillo non era il pranzo per tutti ma
        solo per noi ospiti. Rifiutarsi di mangiare sarebbe stata un'offesa troppo grande per le
        "Maman" che avevano cucinato e così mangiai.



                          I RITI DELLA COMUNITÀ DI MAKOUA

        L AURA TIBONI
          Ogni giorno c'è la celebrazione della vita, vita resa difficile dalla necessità di pro-
        cacciarsi ogni mezzo si sostentamento. Ma i canti e le danze durante la Liturgia Eu-
        caristica sono la manifestazione della loro voglia di sperare. I tamtam che risuonano,
        la gioia del canto, le danze liberatorie, gli splendidi fiori, le treccine simili a sculture
        artistiche, i colori delle stoffe ...

        V INCENZINA PASTA
          Un matrimonio. Un giorno riceviamo l'invito per assistere ad un matrimonio tra-
        dizionale. Abbiamo l'impressione di essere gli ospiti più graditi, ci vengono, infatti,
        assegnate le sedie più belle. La cerimonia si svolge presso l'abitazione del padre della
        sposa. Si tratta di un vero contratto fra due famiglie, più che fra due persone.  I parenti
        dell'uno sono schierati di fronte a quelli dell'altra.
          Il primo momento è dedicato all'accoglienza e alla presentazione reciproca. Subito
        dopo le due famiglie si consultano separatamente e si accordano su come presentare il
        proprio figlio o la propria figlia attraverso un portavoce chiamato tradizionalmente "no-
        table", il quale parla avendo in mano una scopetta, simbolo di grande potere. Poi le due
        parti si ritrovano insieme, a turno i due notabili parlano agitando la scopetta ed invocano
        così Dio "Essere Supremo" come testimone e garanzia di questa unione. Segue l 'accet-


                                                                                 ~
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