Page 22 - 20 anni in Congo (2015)
P. 22

Il viaggio da Brazzaville a Makoua, negli anni Novanta

             Il 18 ottobre 1995, la Superiora Generale con una lettera circolare informò tutte le co-
             munità dell'apertura della missione in Africa, e chiese di esprimere la propria volontà
             di partecipare alla missione. Suor M. Emerenziana Pasta, Suor M. Ester Ceci e Suor
             Betty Ortiz furono le prime missionarie in terra africana. Il 29 ottobre 1995, arrivarono
             a Mak:oua. Il viaggio da Brazzaville a Mak:oua durò circa dodici ore. Le missionarie
             partirono infatti da Brazzaville alle 6 del mattino e giunsero alle 23.15. Furono accolte
             dai frati francescani che stavano lì già da parecchio tempo e dalla popolazione locale,
             curiosa di conoscere queste persone che avevano abbandonato il loro mondo, per stare
             vicino a loro.

                Per descrivere questo viaggio, riporto le testimonianze di persone che hanno per-
             corso a terra il tratto da Brazzaville a Mak:oua, agli inizi del lavoro della missione. Il-
             luminano lo sgomento generato dal contatto con una realtà lontana anni luce da quella
             italiana e la volontà di agire in modo positivo per un miglioramento generale del tenore
             di vita diffusione del  messaggio evangelico, la costruzione ed il funzionamento di
             scuole, case, ospedali, strade e servizi che possano essere utili alla crescita etica e so-
             ciale delle comunità.




             LAURA TIBONI

             Il viaggio è cominciato con la mente nel giorno in cui ho acquistato il biglietto aereo,
             cominciato con il  preparare il  fisico schermandolo con le vaccinazioni, cominciato
             con il far volare la fantasia alla ricerca di quel che sarebbe stato.
                Sono partita senza documentarmi, per non pregiudicare l'autenticità dello sguardo
             e per mantenere dinamica l'immediatezza del viaggio. Viaggio nato come risposta a
             una piccola chiamata quando, in circostanze del tutto impreviste, Suor Irene, che io
             non conoscevo, mi chiese se volevo andare con Lei in Congo, durante la sospensione
             delle attività scolastiche nel  periodo natalizio. Sono partita con la consapevolezza
             dell'ignoto, non sapevo assolutamente cosa mi aspettasse e non me ne preoccupavo.
                Non riesco a ordinare gli affollati ricordi, si sovrappongono immagini ed emozioni;
             la penna vorrebbe seguire il flusso del pensiero, ma è come se volessi preservare dentro
             di me questa splendida esperienza.
                Indimenticabile il  viaggio con l 'Ocean du Nord, il  servizio di trasporto pubblico.
             Sarebbe dovuto partire alle 6 antimeridiane, ma non ha mosso le ruote prima delle 16.30.
             Una vera e propria avventura. Un pulmino non definibile nuovo, anzi proprio scalca-
             gnato. Eravamo in trenta persone su cinque file da tre posti ognuna; i pacchi erano stati
             collocati in ogni dove, tra il conducente e i passeggeri c'era un muro di bagagli magi-
             stralmente tirato su, si vedevano pesci affumicati, bambole occidentali, grandi bustoni,
             taniche, secchi ed ogni sorta di roba e in ugual modo il tetto del pulmino era stato raf-
             forzato con uno scudo di pacchi. Ventiquattro ore per coprire uno spazio di cinquecento
             chilometri. Alle prime luci del giorno dopo la partenza siamo dovuti persino scendere
             dall 'Ocean, per permettergli di  percorrere più agevolmente la strada, divenuta per la
   17   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27