Page 21 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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            nite di antica origine, come quella del SS. Rosario, della Conce-
            zione e del SS. Sacramento, trovò proprio nella struttura orga-
            nizzativa della parrocchia un sicuro punto di riferimento ideale





            s'era ideato, e non ottenne altro, che una lettera d'esso Signor Preside
            diretta a  V.S.  Illustrissima, la quale si servì di farcela presentare da
            uno di qui ed a( .... ) all'uso di corriere regio pretese in ciò farlo credere
            per tale. E perché detto Governatore nella sua relazione, che mifece
            leggere prima di inviarla a Chieti, diceva che gl'odierni Procuratori era-
            no pronti a desistere, ma che per mancanza di Razionali non potevano
            rendere i loro conti, io che mi trovava colla pagella di Revisore di detti
            conti, spediatami insin dalli 9  di marzo caduto con una lettera del P.
            Cancelliere, che procedessi alla visione di detti conti a  tenore del capi-
            tolo quinto ( ... ) del Concordato, spedii la citazione ai Procuratori, che
            dessero i conti, insin dal 1 7 del sopranommato mese di marzo, della
            quale il detto Bianchini, per odiosità che tiene con meco e che fomenta
            detto Governatore, obbligato anch'Egli a  rendere i conti dall'ammini-
            strazione della Cappella della Madonna delle Grazie, se ne fece copia,
            e unitamente colla suddetta relazione la trasmise a detto Signor Presi-
            de, incolpando me, come trasgressore degl'ordini di S.M. e del suo
            Regal dispaccio. Or per venire a capo dé loro disegni, ch'è difar cadere
             in mano dei laici la visione di detti conti per loro privati interessi contro
             l'antico solito, e costume.fondano tutte le loro pretenzioni su questo,
            cioè che dette Cappelle sono state erette.fondate ed amministrate da
             laici, il che oltr'all'essere lontano dalla verità, come ho scritto di sopra,
            quando anche ciò fosse, l'antico solito si è stato che i conti si dessero
            dall'Ordinario, e tanto basta perché si sieguano a  vedere dal Medesi-
             mo, secondo il Concordato. Oltracché sia certa V.S.  Illustrissima, che
            ciò non è impegno dell'Università, ma come dissi dei Particolari, che
            duramente sojf rono non poter esercitare quel dominio su le cose eccle-
             siastiche, che hanno su le secolari e questi medesimi Particolari non
             sapranno far altro, oltr'al tentativo suddetto, corifidando totalmente in
             qualche Relazione, che il Signor Preside debbafare a  lor favore e a
             tenore delle relazionifatte. Io non ho proseguito più oltre alla visione di
            detti conti a  tenore dè suoi veneratissimi comandamenti,fattimi con
             una del P.  Procancelliere e non darò mai passo, senza nuovo suo ordi-
             ne. E  questo è quanto devo riferirle per motivo di mia precisa obbliga
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