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dell’Incarnazione e dell’Eucarestia. missione”: E’ stato bello anche l’argomento “Periferie della
Abramo è uscito dal suo paese ed è andato … noi siamo capaci come lui? Dobbiamo uscire da noi
stessi, lasciare l’egoismo, mettere Cristo al centro della nostra vita per poter dire: “non sono più
io che vivo, ma Cristo vive in me”: Dobbiamo uscire da noi stesse per andare verso chi soffre e
verso la consorella che ha bisogno di aiuto. Grazie ancora per la bella esperienza
Suor M. Prisca Indzeki
Ho avuto la grazia di partecipare ad un convegno per Juniores: le
Parole chiave erano “Seguire e Servire”. Per servire Cristo bisogna seguirLo. Parlando del servizio
la docente faceva riferimento ai voti (castità, povertà e obbedienza) come apertura all’amore. Per
poter fare ciò urge rinnegare se stessi/e far morire l’uomo vecchio che è in noi per fare spazio
all’uomo nuovo. Noi siamo state scelte dal Signore solo perché ci ama, i voti sono dei mezzi che
aiutano la realizzazione dell’amore totale e testimoniano che si vive solo per il Signore. Ogni gior-
no va rinnovato lo slancio per realizzare questo obiettivo. Si è poi parlato delle donne consacrate
e delle loro doti. Le donne consacrate non sono donne “perfette ma felici”. Ciò che caratterizza
la vita consacrata non è la radicalità, ma la profezia. Noi consacrate siamo segno del compimento
atteso. Le caratteristiche delle donne sono: il senso della maternità, generare all’amore; e il sen-
so della fraternità, le sorelle non si scelgono ma si accolgono. Una giovane matura ha bisogno
d’imparare ad amare e solo se si possiede la capacità di amare si è capaci di generare. Altro ar-
gomento è stato “le periferie della missione”: Dobbiamo uscire, andare nelle nostre periferie per
poter vedere bene la realtà che ci circonda: tre sono i livelli di periferia: livello giovanile, adulto e
anziano. Le/i giovani sono la forza del futuro, necessita vivere sempre nella speranza e mai sen-
tirsi inutili; gli adulti devono testimoniare la maturità, la responsabilità anche nella fatica; gli an-
ziani devono essere lo specchio, il punto di riferimento dei giovani e degli adulti; in loro s’incarna
la saggezza come più volte ha ribadito il Papa. Ringrazio la Madre per questa bella opportunità
offertami, è stata veramente una bella esperienza, spero di poter vivere tutto ciò che ho impara-
to. Grazie di cuore
Suor M. Duthell Massamba
Tre piccoli pensieri per raccontare il bel convegno cui ho avuto la grazia di poter partecipare:
“Imparare a seguire e servire il Signore”: si può vivere tutta la vita seguendo il proprio io, colma-
re solo i propri desideri, i voti possono diventare un formalismo, un’osservanza senza fondamen-
to, noi invece siamo chiamate ad essere amici di Cristo, non più servi; i voti dunque, vissuto con
amore vero, non ipocrita, diventano sorgente di gioia e di felicità. Come dice il papa, noi siamo
donne chiamate a svegliare il mondo. Ma come possiamo svegliarlo se non svegliamo la consape-
volezza dello stato religioso? Come possiamo svegliarlo se non viviamo con passione il presente e
con speranza il futuro? Sveglieremo il mondo se siamo felici di essere donne consacrate, accetta-
re il cambiamento dei tempi sapendo scrutare il mondo, la storia di oggi è un libro che dobbiamo
saper leggere e la voce del tempo è la voce di Dio. Come Maria siamo chiamate ad accattare con
gioia l’annuncio ed a collaborare con Elisabetta: dobbiamo mettere insieme le nostre doti e capa-
cità per vivere bene in fraternità. Elisabetta ha detto di Maria che è la benedetta tra tutte le don-
ne, non è stata invidiosa, allora dobbiamo coniugare la profezia con le doti che abbiamo per sve-
gliare il mondo. Dobbiamo dunque uscire da noi stessi e andare in periferia, verso l’altro, ma
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