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Momento di Comunione
2 aprile 2015 n. 33
Le sei Juniores MDC: Suor M. Prisca Indzeki, Suor M. Zita Assime, Suor M. Anastasie Ndaya
Suor M. Dutrhell Massamba, Suor M. Carnove Eyondo, Suor M. Marlene Gutierrez, e Suor M. Ire-
ne Passi che con amore e dedizione le ha accompagnate raccontano la loro esperienza al conve-
gno.
Dal 16 al 20 Marzo 2015 l’USMI Nazionale ha
organizzato un Convegno per le Juniores con il
titolo:
LASCIARE TUTTO O SCEGLIERE IL TUTTO?
La sede del Convegno è stata FRATERNA DO-
MUS a circa 20 Km da Roma; un posto molto
bello, accogliente e ricco di spazi per la pre-
ghiera e la riflessione personale. Le giovani che
hanno partecipato sono state circa un centina-
io, provenienti da ogni parte del mondo, con
un’età media di 25/30 anni. Le nostre giovani
hanno partecipato in numero di sei ( cinque
congolesi e una boliviana). I temi trattati sono I Consigli Evangelici sono risposta all’Amore;
stati profondi e interessanti: il primo giorno la imparare a contare sul Signore e vivere in inti-
relatrice Sara Staffuzza ha parlato dei Consigli ma comunione con Lui, metterlo al centro della
evangelici come apertura all’amore e come se- nostra vita in modo che LUI CI BASTA. Il se-
quela libera e liberante, non per ottenere qual- condo giorno la relatrice Suor Bruna Zaltron ha
cosa, ma per amore dell’altro. I voti sono doni trattato il tema. “Le doti femminili per vivere in
che ci sono stati dati in anticipo per rendere profondità il discepolato sulle orme di Cristo”.
visibile il mondo che sarà. I tre voti sono così La relatrice ha messo in risalto la maternità spi-
collegati e intrecciati che non si può vivere uno rituale come apertura a Dio e all’altro. Dobbia-
senza vivere gli altri, perché essi nascono mo essere donne che svegliano il mondo, dob-
dall’Amore. Le tentazioni fanno parte della vi- biamo abbracciare il presente con passione ed
ta; togliere le tentazioni non è aiutare la giova- essere protese verso il futuro. Dobbiamo essere
ne, perché bisogna imparare a superare le ten- persone con una rinnovata consapevolezza:
tazioni, non a evitarle. La castità non è rinun- sapere di essere imperfette, ma felici. Viviamo
cia, è accoglienza di un amore indiviso, essa è in un mondo che cambia e ci chiede di
testimonianza della potenza dell’Amore di Dio. Cambiare. Noi siamo il segno del compimento
La Povertà è non dipendere dalle cose: l’unica atteso. Dobbiamo misurarci con quelle che so-
cosa che uno possiede è quello che ha donato no le sfide del tempo. Dobbiamo vivere la spe-
“finché l’uomo non svuota il suo cuore, Dio non ranza del futuro. Dobbiamo “essere sentinelle
può riempirlo” L’obbedienza ci fa vedere se che mantengono vivo il desiderio di Dio” come
siamo veramente capaci di rinunciare alla no- dice Papa Francesco. Il risveglio ci porta a fare
stra volontà. “Se non sai obbedire a una perso- qualcosa che prima non c’era; ma non possia-
na, come potrai obbedire a Dio?” L’obbedienza mo risvegliarci se non siamo insieme (giovani e
c’è sempre nella vita (prima ai genitori, poi alla anziane insieme). Ciò che caratterizza la vita
moglie o al marito, poi alla superiora, se c’è religiosa è la “gratuità”. Riceve solo chi dà.
una malattia si obbedisce al medico…).
Ciò che non si dà è perso.
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