Page 19 - Walter Capezzali - Madre Maria Francesca e le Suore della Dottrina Cristiana (1999)
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merito, non possono escludersi suoi precedenti contatti con la
Città e con le sue emergenze ecclesiali.
È comunque nel corso del 1862 che può collocarsi l'inizio
di una prima esperienza di vita religiosa di Maria Nicola Santa
De Sanctis, che sceglie di entrare nel Monastero femminile di
Santa Caterina Martire, appartenente alla Comunità delle
Celestine, ovvero del ramo femminile della Congregazione
benedettina istituita da San Celestino V nella seconda metà del
Duecento.
La Diocesi aquilana è retta, in quegli anni tumultuosi, da
un grande Vescovo, Monsignor Luigi Filippi O.F.M .. Gli eventi
storici del trapasso dalla frammentazione italiana al nuovo Stato
unitario segnano con particolare intensità questa città ed il suo
territorio, posto direttamente sul confine con lo Stato della
Chiesa, ultima resistenza al compiersi del disegno unificatore
sotto le insegne dei Re piemontesi.
In questo scenario, Monsignor Filippi si distingue per i suoi
sentimenti fortemente caratterizzati dalla fedeltà al Soglio di
Pietro, anche nella componente del potere temporale. Ed è da
Roma, dove trascorre molti anni di esilio, che il Presule indi-
rizza ai suoi fedeli alcune esemplari lettere pastorali, sicché il
suo ritorno sulla Cattedra di San Massimo, che si realizza nel
1866, farà chiaramente prevedere il forte cammino proposto dal
grande Pastore alla sua Chiesa locale: un cammino che porte-
rà, nel 1876, la Diocesi aquilana a meritare l'elevazione al rango
di Arcidiocesi.
Nel 1862, sono quindi fortissime le tensioni sociali, ed il
clima che si respira anche all'Aquila, nonostante la tradiziona-
le caratterizzazione religiosa della popolazione e la rilevante
presenza di sacerdoti e di istituti di vita consacrata, non è dei
più favorevoli. Sono ancora in parte non rimarginate le ferite
inferte alla Città dall'esasperato anticlericalismo di stampo fran-
cese, che aveva portato ai primi attacchi a ordini e congrega-
zioni religiose negli anni a cavallo tra Settecento ed Ottocento.
E il nuovo Stato unitario, che si appresta a compiere un ulte-
riore passo in tal senso con la cosiddetta soppressione dell'as-
se ecclesiastico, soltanto apparentemente sembra voler rispet-
tare le pratiche e le persone appartenenti alla Chiesa.