Page 13 - Una primavera di bene: In cammino con Madre Pierina Santarelli (2006)
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L'anno 1978, dopo una lunga fase preparatoria, venne eletta come prima Presidente Regionale USMI
dell'Abruzzo e del Molise, ruolo svolto fino all'anno 1983.
L'anno 1983 veniva inaugurata la Casa di accoglienza "Villa S. Maria" a Montenero di Bisaccia
(Campobasso), grazie alla generosità della famiglia Valerio, la quale comunque non aveva lasciato alcun
vincolo di destinazione dei suoi beni.
L'anno 1984, in risposta a quanto deciso dal Capitolo Speciale, assise richiesta dalla Chiesa a tutti gli
Istituti Religiosi per l'adeguamento delle Costituzioni alle istanze del Concilio Vaticano II, l'Istituto si
apriva alle missioni. La prima richiesta missionaria arrivò dall'Argentina, ma di fatto, per vie provviden-
ziali, Dio aprì la pista da percorrere in Bolivia. L'ottobre 1984 segnò il primo viaggio missionario di Madre
Pierina Santarelli in Bolivia, accompagnata dall'allora Segretaria Generale Madre M. Nazarena Di Paolo.
Dopo il ritorno in Italia Madre Pierina visse un lungo periodo di malattia, completamente immobile,
allettata per cinque mesi. In tale periodo si sviluppò anche una paralisi periferica del facciale DX verosi-
milmente da infezione erpetica e durante il ricovero ospedaliero fu evidenziato un meningioma parieta-
le DX. Il pericolo di morte fu reale per una seconda volta. Le venne amministrato il sacramento
"dell'Unzione degli Infermi", ma la preghiera di tutte le Missionarie della Dottrina Cristiana e di una
grande schiera di amici e ammiratori della grande Madre dal coraggio ardito e carico di speranza, fu
accolta dal Signore, che le ridonò il suo sorriso e la sua efficienza.
In quella dolorosa vicenda fu ricoverata prima al reparto di Medicina all'Ospedale Civile S. Salvatore
dell'Aquila, poi venne trasferita al Policlinico "Agostino Gemelli" di Roma al 10° piano. Le fu detta tutta
e verità sulla sua situazione, per la quale lei soffriva molto, ma guardando un crocifisso di ceramica
appeso alla parete della carnera, rinnovava la sua disponibilità a fare la volontà di Dio. Proprio mentre
era ricoverata al Policlinico "A. Gemelli" ci disse di aver sempre nella mente un ritornello, che provò a
cantare: "O Bolivia, o Bolivia del mio cuore, tu sei vita e speranza per me" (sulle note di Etiopia, Etiopia
del mio cuore del Comboni).
Nella sua cameretta di sofferenza a L'Aquila durante cinque mesi di immobilità, fu sostenuta dall' affet-
to di tutte le consorelle, dei familiari, degli amici e da tante visite di persone che la stimavano come "Donna
gr" 1de". Numerose le visite di S. E. Mons. Mario Peressin allora Arcivescovo dell'Aquila, confortanti le
vis te di S. E. Mons. Francesco Amadio, di
S. E Mons. Cosmo Francesco Ruppi, della
Superiora Generale delle Francescane
Mis '1onarie di Gersù Bambino.
Craditissirne la benedizione del S.
Pad;e, la telefonata di Sua Em.za il Card.
Ug Poletti, Vicario di Sua Santità per la
Diou~si di Roma, e della Rev.rna Madre
Fi101 'na Annoni, Presidente Nazionale
US le bellissime lettere di Sua Ecc.za
Mon Pietro Santoro, tanto vicino spiri-
tualn~ '7.te a Madre Pierina. Altrettanto
n .:>se furono le visite dei tanti sacer-
doti e e ne apprezzavano le doti e soste-
i suoi progetti formativi e operati-
Jabriele Marini, P. Raimondo
ere. Casa natale di Madre Pierina.