Page 31 - Regola della Madre Fondatrice e Costituzioni Generali delle Missionarie Dottrina Cristiana (1987)
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Art. 11- Il Padre, per il grande amore con cui ha amato, ci ha
donato «il Figlio dell'amor Suo» (Col.1,13), il quale svuotò se
stesso divenendo simile a noi e si «fece obbediente fino alla
morte di croce» (Fil.2,7-8). L'amore della «sequela Christi», ci
impegna soprattutto a testimoniare nel mondo il grande amore
con cui Dio ci ha amato nel Cristo.
Art. 12 - Cristo, come primogenito di ogni creatura, è il
capolavoro di Dio, voluto ed attuato dalla bontà divina; è il Re
per la cui gloria fu fatto l'universo e furono creati gli angeli e
gli uomini perché fossero cittadini del Suo Regno.
Le religiose penetrino e vivano in questo Mistero di
glorificazione di Cristo Signore, attuando la Sua divina
signorina d'amore in se stesse, nei propri fratelli e in tutte le
realtà uscite dalle mani di Dio.
Art. 13 – La ricerca e i possesso di Cristo, nel suo
annientamento amoroso e nella sua divina regalità, devono
costituire l'anelito supremo della nostra vita di vergini
consacrate a Dio.-L'imitazione del Maestro Divino deve
giungere in noi, fino alla conformità, così da poter dire, con
verità, le parole dell'Apostolo: «Non sono più io che vivo, ma è
Cristo che vive in me»(Gal.2,20).
Art. 14 - La spiritualità cristocentrica alimenta una profonda
pietà Eucaristica perché nell'Eucaristia è racchiuso lo stesso
mistero di umiltà e d'amore del Presepio e del Calvario, fatto
presente ed attuato per la salvezza del mondo.
In sì stupenda visione di fede, le religiose partecipano alla
rinnovazione della Morte e Risurrezione del Signore, nella
celebrazione Eucaristica, offrendo se stesse come «Ostie
viventi» e cibandosi del Pane di Vita.
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