Page 418 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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gregazione dei Religiosi e quindi molto competente nella materia,
diede a lui facoltà di comporre la questione, e gli disse pure che,
mercé la sua influenza, avesse cominciato, dopo l'unione, le pratiche
presso la Santa Sede per l'approvazione. Primo atto della Sede Apo-
stolica è rilasciare il decreto di lode e in progresso di tempo si ottiene
l'approvazione. Appunto questo decreto di lode il nostro Vescovo di-
ceva a codesto Arcivescovo di ottenere da Roma. Dunque i nostri
Superiori si occupano di noi; spetta a noi ora di pregare, pregare
sempre e meritarci le benedizioni di Dio. Voi intanto raddoppiate le
attenzioni per guarire al più presto e noi moltiplicheremo le suppli-
che al Signore, affinché ci sia concesso vedere un giorno questo no-
stro Istituto progredire a gloria sua e a santificazione nostra. Gradite
gli ossequi di tutte queste Suore, specie di Suor Angela e Suor Gel-
trude, estensivi a coteste consorelle. Vi abbraccio teneramente e vi
chiudo nel Divin Cuore di Gesù. Affezionatissima consorella Suor
Rosaria Di Risio.
DOCUMENTO N. 31
SuoR ROSARIA DI Ris10 DELLE SUORE DELLA SACRA FAMIGLIA DI PENNE ALLA
SUPERIORA DELLE SUORE DELLA DOTrRINA CRISTIANA DI L'AQUILA.
* * *
Penne, 26 novembre 1923
Carissima consorella, dovete prima di tutto perdonarmi se ho
tardato a rispondere all'ultima vostra lettera. Però dovete credere
che non è stato per cattiva volontà: varie circostanze, fra le quali
l'influenza che ci ha visitate, mi hanno impedito di scrivervi siccome
era mio desiderio. Ci consolammo in sentire il vostro miglioramento,
speriamo nella misericordia di Dio, che continui e progredisca sem-
pre più. In quanto a scrivere a Monsignor Arcivescovo di costà, sic-
come mi dicevate nella vostra, non possiamo, perché commetterem-
mo una indelicatezza verso il nostro Vescovo. Se noi fossimo secolari
non appartenenti ad alcuna congregazione, oppure religiose che
vogliamo uscircene da una congregazione per entrare in un'al-
tra, allora la cosa andrebbe come dite voi; ma qui si tratta di due
Istituti distinti che si devono fondere in uno, e quindi spetta ai
rispettivi superiori intendersela fra di loro. Figuratevi che anche
noi non vediamo l'ora che ciò avvenga. Ma il vostro Arcivescovo, al
quale il nostro Vescovo diede facoltà che aggiustasse le cose e che
egli Monsignor Pensa avrebbe approvato, se ne stà occupando? Ecco