Page 28 - 20 anni in Congo (2015)
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Owando 11 ottobre 1992 - La giornata è iniziata alle 5.30 a Brazzaville, levata, Lodi, S.
              Messa e colazione alla Nunziatura, quindi partenza per Owando con una macchina
              Patron Nissan, accompagnate dal Segretario della Nunziatura J. Pawlows, polacco, e
              dall'autista Antoine. Ci ha accompagnate la duplice esortazione di Mons. Stella. La
              giornata è stata lunga e carica di stanchezza: partite da Brazzaville alle 7.30, arrivate
              a Owando alle 18.00 con due soste, una a Gamboma ed un'altra a Oyo, dove si trovano
              due comunità di suore e padri polacchi.
              Oltre 500 chilometri, di cui solo 300 di strada asfaltata, il resto è strada a sterro tra
              immense distese di  savane, alternate a coltivazioni di manioca, canna da zucchero e
              banane. Di tanto in tanto villaggi di capanne di  fango e paglia con tetti di  lamiera.
              Qua e là si vedevano termitai ed ogni tanto passava un camion sovraccarico di uomini
              e donne, che viaggiavano in modo veramente disagiato per raggiungere la capitale.
              Negli ultimi chilometri ci accompagnano il sole e la luna insieme, che sembrano guar-
              darsi, l'uno al tramonto, l'altra al risveglio. Di notte c'imbattiamo in un piccolo corteo
              di pianto che segue un morto.Arriviamo al convento delle suore di S. Joseph de Cluny,
             dove ne troviamo una sola, poi cena al seminario (presso il vescovado), quindi riposo,
             con un mondo di emozioni e di pensieri indescrivibili.
             Makoua 12 ottobre 1992-Alle 6.30 levata, le Lodi e una sosta in Cattedrale, e poi, nella
             cappella del Vescovo dove Mons. J. Pawlows celebra in lingua francese. Nell'omelia
              Egli sottolinea i segni di Dio ed elogia il coraggio di seguirli. In effetti la serata di ieri
             sera era stata sconcertante, visibile nei nostri occhi. Alle 8.40 partenza per Makoua:
             72 chilometri di  strada pessima, dentro la foresta, senza un tratto di asfalto. Alle 11
             arriviamo a Makoua. Ad accoglierci nella casa della missione ci sono tre Padri fran-
             cescani italiani, mentre le suore francesi ci ospitano per la notte. A pranzo dai padri,
             abbiamo salutato il segretario del Nunzio che doveva tornare a Brazzaville. Dopo una
             rapida visita alla Parrocchia andiamo finalmente a riposare, stanche anche a causa
             della precedente notte insonne.Alle 17 andiamo alla S. Messa parrocchiale ed alle 19
             i Vespri. Intanto un temporale si abbatte sulla zona, noi restiamo a cena dai padri e
             dopo andiamo a riposare più serene.

             Makoua 13 ottobre 1992 - Dopo le preghiere del mattino e la colazione, P. Domenico ci
             ha accompagnate con la macchina per le vie di  Makoua. Prima sosta in quello che
             chiamano ospedale, ma non saprei proprio dire che cos'è. Davvero impressionante!
             Mai vista una cosa simile! Le lettiere fatte di pali orizzontali, tetto e pavimento con
             buchi, non da uomini e per uomini. Dio mio, perché in Europa tanto, e qui niente? È
             un tormento il solo interrogativo. Poi siamo andate a Santa Giovanna d'Arco, un fab-
             bricato abbandonato che ristrutturato potrebbe accoglierci. Il posto è bello e funzio-
             nale. Abbiamo salutato Suor M. Thérèse nella casa del postulantato, poi una sosta al
             fiume, quindi al seminario dove sta lavorando la comunità delle Beatitudini. Al ritorno
             una visita alle maman, le donne anziane di Makoua, che impressione! Al ritorno pranzo
             e verso sera·il dono di una telefonata dall' Italia.
             Makoua 14 ottobre 1992  - Insieme a P.  Domenico e ad un gruppo di  giovani partiamo
             per raggiungere alcuni villaggi all'interno della foresta equatoriale. Ci fermiamo in
             quei villaggi piccoli e belli, salutiamo i capi e la gente che ci viene incontro contenta
             ed affettuosa, trascorriamo tutta la mattinata così, fortemente impressionati  dalla
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