Page 169 - Una primavera di bene: In cammino con Madre Pierina Santarelli (2006)
P. 169
Una classe della scuola IDC dell'Aquila.
MADRE, MAESTRA, CONSIGLIERA ED AMICA L'Aquila, 26 febbraio 2006
N essuna descrizione, per quanto ben articolata, e nessun aggettivo, per quanto appropriato, potran-
no mai dare al lettore •una immagine completa e vera di quella piccola grande Suora che è Madre Pierina
Santarelli.
Quello che io posso riferire, per essere oltre venti anni che cammino a fianco delle Suore Missionarie
della Dottrina Cristiana e dunque per aver personalmente frequentato in tutto questo tempo Madre
Pierina, è che ogni sua idea, piccola o grande che fosse, si è sempre trasformata in realtà concreta e tan-
gibile. Una per tutte, lo stupendo e momumentale complesso che è "Villa Santa Maria", casa di riposo per
anziani in Montenero di Bisaccia, voluto e realizzato da Lei, che mai si è lasciata fermare ed intimorire da
eventuali ostacoli o da paure terrene, siccome sempre armata ed accompagnata dalla sua grande fede cri-
stiana, dal suo intenso amore per chi era più bisognevole e da una immensa spiritualità.
Spesso, allorché parlavo con Lei di cose materiali e quotidiane e le rappresentavo ed esternavo i miei
dubbi e le mie perplessità, era proprio Lei, con quella sua decisione e tenacia che la contraddistinguono,
a convincermi che bisognava andare avanti perché comunque " ... il Signore ci avrebbe guidati ed illumi-
nati ... ". Questa era ed è la sua grande forza, quella forza che l'ha accompagnata e l'accompagna ancora
oggi, nella gioia e nella sofferenza, nello svolgimento di quella missione terrena che Le è stata comanda-
ta dall' Altq e che l'ha resa punto di riferimento certo per la sua grande famiglia della quale fanno parte
le sue Suore, tutti i giovani studenti che hanno frequentato il suo Istituto e tutti quelli che come me, mia
moglie e le mie due figlie hanno avuto l'onore e il piacere di aver La avuta madre, maestra, consigliera ed
amica.
Grazie Madre Pierina, grazie di cuore per tutto quanto ci hai donato e ci doni ancora.
FERDINANDO PAONE e famiglia
167