Page 137 - Una primavera di bene: In cammino con Madre Pierina Santarelli (2006)
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LA PARTENZA DI CAROLINA S. Panfilo d'Ocre (L'Aquila), 20 novembre 2005
I miei ricordi di infanzia vissuti accanto a M. Pierina sono piuttosto sfocati (fra noi passano circa dodi-
ci anni) però ricordo bene la mattina che lei partì per l'Istituto.
Ricordo un baule caricato sulla "Balilla" di Colombino targata AQ 1515. Le zie Ninetta, Graziuccia e
Domenica che piangevano e mia madre che singhiozzando ripeteva: "Carolì, Carolina, Dio ti benedica! Prega
per noi". Lei, Carolina, una giovincella minuta salì nella vettura con mamma Rita e papà Tito lasciando
parenti e paesani in lacrime. Casa mia dista una cinquantina di metri dalla casa patema di Madre Pierina.
Spesso andavo a giocare nel cortile della sua casa insieme a mia sorella, coetanea ed amica di Adelina. Dopo
alcuni anni tornò in paese un~ suorina dinamica e premurosa per assistere la madre inferma.
La sera, dopo aver completato le faccende domestiche, si prendeva cura di noi ragazze e giovinette
che frequentavamo l'Associazione Figlie di Maria.
Ci insegnò tanti inni religiosi tra i quali "Noi siamo stuol di forte giovinezza" inno per eccellenza
dell'Azione Cattolica e l'inno del Papa "Bianco Padre che da Roma".
Durante il giorno, nei ritagli di tempo, ci insegnava a ricamare il "filet" facendo compagnia a mamma
Rita che mostrava di gradire la nostra presenza in quanto la distraeva e leniva i suoi atroci dolori.
Terminano qui i ricordi della presenza di Suor Pierina a S.Panfilo.
Fine guerra si aprì il varco dell'emigrazione e i fratelli di Suor Pierina, Tonino e Lelio, insieme a diver-
si giovani del paese, partirono per l'Argentina.
ERNESTINA CORONA
Panorama di S. Panfilo d'Ocre con, nello sfondo, l'imponente borgo fortificato.
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