Page 134 - Una primavera di bene: In cammino con Madre Pierina Santarelli (2006)
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Attenti e dinamici organizzatori furono  il parroco, qualche persona di buona volontà, ma in par-
                ticolare  Suor Pierina, una giovane suora bellissima, sempre sorridente e serena, disponibile con tutti,
                specie con i bambini. Questi  la circondavano, la  tiravano da tutte le  parti e,  con la  foga,  a volte le
                strappavano persino il velo che lei, pazientemente, ogni volta risistemava sul suo capo.
                   Le giornate erano intense: finita la scuola, i bambini andavano a casa ma subito venivano sostitui-
                ti da quelli come me, poi da quelli più grandi e infine dai giovani e per tutti vi era qualche cosa da
                fare,  da imparare, da approfondire e da organizzare.
                   Ma le giornate di Suor Pierina non terminavano qui, perché anche la comunità degli adulti, se non
                in modo palese, aveva  bisogno della sua presenza, e lei non deludeva mai le attese: la si vedeva entra-
                re ed uscire dalle case di tutti, senza distinzione alcuna, con fagotti e fagottini sotto il mantello svo-
                lazzante i quali, lungo il  tragitto, misteriosamente sparivano, senza che si sapesse mai dove fossero
                finiti.
                   Quest'ultima opera dedicata ai più bisognosi rendeva serena e felice la suora di San Panfilo d'Ocre
                e le dava la carica per ricominciare il  giorno successivo. Ogni cosa si svolgeva sempre sotto la vigile
                e scrupolosa regia di questa giovane ed energica sorella che il  parroco, sapientemente ispirato dalla
                provvidenza divina, aveva prelevato dalla sua comunità aquilana e trapiantato in una realtà bisogno-
                sa di sostegno,  di sproni e di aiuto.
                   Finita la guerra, cessata l'occupazione tedesca, la  situazione  cominciò a tornare nella normalità
                ed anche  in mezzo a tante difficoltà la piccola comunità, sotto la vigile guida di Don Vittorio, si ado-
                però per riorganizzare momenti  significativi  di  risveglio e  di  incontri e  qui  utile ed attiva  risultò,
                ancora una volta, la spinta propulsiva di Suor Pierina che, unitamente alle consorelle, spese ogni ener-
                gia per preparare consapevolmente, un folto gruppo di bambini, tra i quali anch'io, all'incontro con
                Gesù.
                   Fu durante questo cammino che molti di noi ebbero la fortuna e la gioia di sperimentare, in prima
                persona, le valide capacità di insegnamento delle Suore e di imparare a conoscere e amare Gesù,  a
               rispettare il prossimo e ad aiutare i poveri e i bisognosi.
                   Con l'occasione imparammo anche a  fare  i chierichetti, quelli veri,  preparati non improvvisati;
                imparammo a recitare, a declamare in pubblico le poesie che sempre Suor Pierina sapientemente sele-
               zionava per noi. A questo punto il ricordo si interrompe perché, per motivi di lavoro, la mia famiglia
                di origine lasciò la Badia di Sulmona.
                   Passarono gli anni, un giorno nel mio ufficio a L'Aquila vennero due suore a chiedere delle spie-
               gazioni alle quali io cercai di dare le risposte ma, mentre parlavo, la mia mente fece un balzo all'in-
               dietro e mi riportò alla Badia, alle suore, ai ragazzini con i quali avevo trascorso gli anni dell'infanzia
               e rividi, all'improvviso, in una delle due suore Suor Pierina, identica, più bella, radiosa, più matura
               ed imponente, ed anche se un po' titubante le dissi: Ma lei è Suor Pierina? La suora che l'accompagna-
               va, con molto garbo, mi precisò che era la Madre Generale dell'Istituto, e fu a questo punto che Madre
               Pierina, stringendo il braccio alla consorella mi fissò ed esclamò: Tu  sei Nino Caulo!
                   Da  allora  i  rapporti  si  sono  riallacciati  ed intensificati:  sin  da  piccoli,  i  miei  figli  Francesca  e
               Massimo hanno frequentato e respirato la buona aria dell'Istituto delle "suore nostre" di Porta Leoni
               ed io,  quando è possibile, vado a godermi la vista di Suor Pierina che oggi trascorre le sue giornate
               nel suo letto lindo, circondata dall'amore delle consorelle. Ancora adesso mi sorride come allora, forse
               non ricorda più questi episodi che io ho narrato e forse non ricorda neanche me, ma questo non conta:
               rimarranno l'entusiasmo, il vigore, la gioia di vivere, d'amare e di dare che ha trasmesso a me e alla
               mia famiglia ed i sentieri che ha tracciato e che ci ha indicato.

                                                                                          NINO CAULO


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