Page 50 - Piero Gasparini - La "mia" Bolivia
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Diversa seppur ugualmente ed intensamente coinvolgente è stata la
mia frequente permanenza diretta nella città di Santa Cruz de la Sierra.
All’Hogar (orfanotrofio) Maria Inmaculada, le Misioneras dela
Doctrina Cristiana ospitano ragazze adolescenti che hanno grossi problemi
familiari: ragazze con genitori inesistenti o carcerati, con genitori che le
hanno maltrattate, con situazioni familiari di estremo degrado… o ragazze
che hanno avuto problematiche con uomini senza scrupoli.
Quando suoni a quel campanello di quella costruzione nel verde –
strappata ai cocainomani e data dallo Stato boliviano in uso alla Suore –
entri in un mondo meraviglioso ma struggente nella sua drammatica realtà.
Incontrare queste ragazze è straziante: noti subito che o ti si avvicinano
con prudenza perché hanno avuto loro malgrado e non volenti esperienze
con uomini che in varia misure e modi le hanno maltrattate o ti si
avvicinano perché hanno semplicemente bisogno di un affetto familiare
che non hanno o che non hanno avuto.
Sta di fatto che queste ragazze ti accolgono come fossi il loro salvatore.
Le Suore le hanno abituate bene e insegnano loro che la vita può essere ed
è bella, soprattutto diversa da quella che le giovani hanno vissuto fino a
quel momento. Qui nell’hogar si trovano bene, imparano a diventare
autonome, autosufficienti, educate, studiano ed imparano a vivere ed a
sopravvivere fino a che arriverà per loro il momento e la possibilità di
affrontare da sole la loro vita, perché è chiaro che non possono rimanere
per sempre nell’hogar. Uscite da lì, con nel cuore per sempre la serenità
che deriva dall’essere state con le Misioneras hanno una chance di
successo nella vita. Possono anche fallire. Ma possono sempre contare
sulla solidarietà e sull’amicizia delle “hermane”, le sorelle Missionarie.
Tutto questo lo si coglie stando lì con loro, passando con loro delle
giornate o dei momenti. Loro hanno bisogno di aiuto ma sono loro ad
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