Page 48 - Piero Gasparini - La "mia" Bolivia
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Suore che hanno una vita intensissima. Alla loro porta bussano ogni
istante persone che hanno bisogno di qualcosa, di qualsiasi cosa. Ho fatto
loro qualche volta anche da segretario per smistare e coordinare le
richieste, altrimenti…
Gli occhi dei bimbi ad Hardeman sono gli occhi di Dio. Grandi puri,
onesti, sinceri, poveri e ricchi nello stesso tempo. Occhioni di bimbi e
bimbe che ti interrogano senza parlare, che sembrano chiedere spiegazioni
a domande cui è sempre stato difficile, da parte mia, dare risposte. Quando
poi ti accorgevi che con pochi spiccioli potevi pagare (in quei “bar”) un
pezzo di torta ed una limonata ad una fila interminabile di piccoli mi
sentivo un poco a disagio. Quando poi in fila si mettevano anche le
mamme quasi quasi mi prendeva un nodo alla gola, ma poi erano le Suore
che con il loro modo di essere e di fare, davano tranquillità alla mia anima
inquieta.
Grazie ancora. Non posso dimenticare i rosari recitati sulla tomba di
Don Remo, le Sante Messe e le celebrazioni eucaristiche. Non posso
dimenticare che ho avuto l’immensa fortuna di essere ad Hardeman sia a
Pasqua sia a Natale. E come scordare la celebrazione della nascita del
nostro Signore a 40 gradi sotto un immenso albero a 90 chilometri da
Hardeman in mezzo alla foresta?
Sono mille e mille le sensazioni, le pulsazioni, le vibrazioni che mi
pervadono quando penso alla Bolivia. A volte penso che avrei voluto fare
di più, altrettante volte penso che più di così non avrei potuto fare. Ma è
tutto inutile: ora mi viene il nodo alla gola se penso ad Hardeman e se
penso che non ci andrò più.
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